Regionali, la proposta del centrodestra: “Al voto il 14 febbraio”

consiglio regionale Calabria

I consiglieri regionali del centrodestra hanno scritto una lettera nella quale chiedono al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, di indire le prossime elezioni regionali il 14 febbraio. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, nel corso della seduta di “congedo” dell’Assemblea legislativa calabrese. Alla luce del decreto del Consiglio dei ministri di ieri – ha detto Tallini – 1 19 consiglieri regionali di maggioranza hanno ritenuto di sottoscrivere un documento e trasmetterlo al presidente facente funzioni, con cui si chiede che le elezioni regionali vengano svolte nella prima data utile. Il Consiglio dei ministri dice che dal 10 febbraio in poi si può votare, e allora diciamo che i 90 giorni scadono il 10 marzo, per cui la prima data utile è il 14 febbraio.

Tallini ha invitato anche l’opposizione di centrosinistra a sottoscrivere il documento, ma Nicola Irto, del Pd ha replicato: “Il governo ci ha dato dei palarti e noi ci atteniamo, Non firmiamo nessun documento perché la legge dice che sia Spirlì a dire quando votare, lo comunichi e lo concerti con il presidente del Consiglio regionale, che non è parte di una maggioranza ma rappresenta tutta l’assemblea, e lo concerti con il presidente della Corte d’appello. Sia Spirlì a dire quando votare, lo concerti con lei e – ha concluso Irto – andiamo alle urne”. I lavori del Consiglio regionale si sono aperti con la presa di posizione dell’opposizione di centrosinistra, che, con gli interventi dei consiglieri Francesco Pitaro (Misto), Graziano Di Natale (IriC), Carlo Guccione e Nicola Irto (Pd) ha contestato l’inserimento di numerose pratiche all’ordine del giorno e parlando di seduta “illegittima, perché l’odg è pieno di provvedimenti puramente elettorali mentre il Consiglio regionale può occuparsi solo di atti urgenti e indifferibili” e perchè “era necessario procedere alla presa d’atto della scomparsa della presidente Santelli.

Tallini ha invitato anche l’opposizione di centrosinistra a sottoscrivere il documento, ma Nicola Irto, del Pd ha replicato: “Il governo ci ha dato dei palarti e noi ci atteniamo, Non firmiamo nessun documento perché la legge dice che sia Spirlì a dire quando votare, lo comunichi e lo concerti con il presidente del Consiglio regionale, che non è parte di una maggioranza ma rappresenta tutta l’assemblea, e lo concerti con il presidente della Corte d’appello. Sia Spirlì a dire quando votare, lo concerti con lei e – ha concluso Irto – andiamo alle urne”. I lavori del Consiglio regionale si sono aperti con la presa di posizione dell’opposizione di centrosinistra, che, con gli interventi dei consiglieri Francesco Pitaro (Misto), Graziano Di Natale (IriC), Carlo Guccione e Nicola Irto (Pd) ha contestato l’inserimento di numerose pratiche all’ordine del giorno e parlando di seduta “illegittima, perché l’odg è pieno di provvedimenti puramente elettorali mentre il Consiglio regionale può occuparsi solo di atti urgenti e indifferibili” e perchè “era necessario procedere alla presa d’atto della scomparsa della presidente Santelli.

Il centrosinistra ha anche annunciato l’intenzione di uscire dall’aula dopo l’approvazione del primo punto all’ordine del giorno, la legge regionale sulla doppia preferenza di genere. Secondo il presidente Tallini, invece, “non c’è alcun provvedimento di carattere elettorale ma solo provvedimento già in itinere con cui si danno risposte ai calabresi”. Dai banchi della maggioranza hanno preso la parola Filippo Mancuso (Lega) e Giuseppe Neri (Fratelli dItalia), che hanno rivendicato “la legittimità di questa seduta”.

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