di Danilo Colacino – Una candidatura debole, o una sorpresa dell’ultimo minuto, perché appare ormai chiaro come al centrodestra – e soprattutto a Forza Italia – non importi di vincere in Calabria per una serie di ragioni.
Ecco allora che la scelta del governatore è diventata una questione di veti (ma forse sarebbe meglio dire di dispetti) incrociati. E sembra pure che, sotto sotto, i vertici azzurri vorrebbero fare quanto non potranno confessare. Mai.
Ecco allora che la scelta del governatore è diventata una questione di veti (ma forse sarebbe meglio dire di dispetti) incrociati. E sembra pure che, sotto sotto, i vertici azzurri vorrebbero fare quanto non potranno confessare. Mai.
Di cosa stiamo parlando? Semplice: carissimi Lega e Fratelli d’Italia non avete voluto Mario Occhiuto alfiere della coalizione o in subordine il fratello Roberto, ebbene lo facciamo vincere lo stesso con una sorta di ‘desistenza attiva’.
Un’espressione la cui traduzione è: giochiamo più per lui che per noi. E vediamo se il fragore di tale ‘bomba elettorale’ arriva alle orecchie del Capitano e della Giorgia Nazionale in vista di accordi per bottini assai più ambiti della Calabria.
Senza contare che, così facendo, nessun maggiorente locale la spunta davvero e per le segreterie romane non è poi tanto male non accontentate, ma al contempo non scontentare, alcuno.