Accordo fatto? Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia, in Calabria è un asse compatta, ma tutta da comprendere.
Con un comunicato congiunto, dopo il vertice tra i leader nazionali del centrodestra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, è stato annunciato venerdì che il patto per l’unità è stato sancito. Il centrodestra, il 26 gennaio 2020, alle prossime elezioni regionali, avrà un suo candidato unitario. Il nome? Potrebbe essere Jole Santelli, oppure un nome che lei, da coordinatrice regionale di Forza Italia, potrà scegliere. Basta che di cognome non faccia Occhiuto.
Con un comunicato congiunto, dopo il vertice tra i leader nazionali del centrodestra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, è stato annunciato venerdì che il patto per l’unità è stato sancito. Il centrodestra, il 26 gennaio 2020, alle prossime elezioni regionali, avrà un suo candidato unitario. Il nome? Potrebbe essere Jole Santelli, oppure un nome che lei, da coordinatrice regionale di Forza Italia, potrà scegliere. Basta che di cognome non faccia Occhiuto.
Tuttavia, a Cosenza, Jole Santelli è vice sindaco, in piena sintonia con il suo sindaco, Mario Occhiuto. Tutto vero, ma fino a venerdì pomeriggio. Perché la Santelli, in nome dell’unità, ha tradito sul traguardo i suoi alleati più stretti, Mario e Roberto Occhiuto. E loro non l’hanno ovviamente presa bene.
Mario Occhiuto ha postato questa mattina un lungo messaggio sul suo profilo Facebook rivolto ai calabresi. L’amarezza personale, la esprime nel seguente passaggio: “Capisci sulla tua pelle – scrive – il dispiacere e l’amarezza del tradimento da parte di persone che ritenevi amiche e che hai sempre gratificato e che trovi oggi impegnate, con manovre davvero misere, nel tentativo di sostituirti. Non riesci neppure a crederci all’inizio, ma dopo qualche giorno metti in fila tante parole e tanti avvenimenti, ricordi di situazioni simili, e capisci”.
Non è da meno il parlamentare e fratello di Mario, Roberto Occhiuto, che ieri ha dichiarato: “E’ grave che Forza Italia non difenda i suoi candidati: se non appoggia le sue figure apicali, allora cosa accadrà al resto dei suoi dirigenti?” – si chiede.
Alla pratica, il risultato sono centinaia di commenti tutti a favore di Mario Occhiuto, al quale si chiede di andare avanti da solo e di schierarsi anche con Matteo Renzi, se necessario. Le riflessioni, in queste ore, che si stringono come un nodo in gola, considerando la fretta di chiarire i destini politici del centrodestra, sono pienamente in atto. Mario e Roberto vogliono andare avanti. Si sentono traditi e per questo legittimati a farlo. Ed allora ci si torna ad interrogare sulla questione iniziale. Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia è un asse comune alle prossime regionali.
Sì, certo, ma la coalizione al suo interno ha la grana Occhiuto, la lotta interna tutta catanzarese tra Sergio Abramo e Mimmo Tallini, con quest’ultimo che preme fortissimo per non vedere il suo ostile alleato alla guida della Regione Calabria. Anche negli altri territori della regione sono in atto piccole e grandi dispute tra leghisti, meloniani e forzisti. E tutto è confermato dal fatto che da venerdì pomeriggio, da quel comunicato che ha annunciato l’accordo totale, paradossalmente, dopo due giorni, ancora il candidato è in ballo.
Dall’altra parte della barricata, tra Mario Oliverio, Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi, c’è un’altra battaglia in corso. Insomma, un caos che stordisce tutti i protagonisti. Anche se, è doveroso sottolinearlo, a poche settimane dal voto, gli unici veramente storditi sembrano essere i calabresi, che ancora una volta fanno spallucce e si rassegnano. (a.m.)
Redazione Calabria 7