“In Calabria occorre ripartire dal lavoro, la prima delle emergenze”. Così la candidata a presidente del centrosinistra per la Regione Calabria Maria Antonietta Ventura che dopo l’investitura ufficiale ha voluto contattare subito i leader regionali di Cgil, Cisl e Uil, per concordare con loro un primo incontro allo scopo di avviare un confronto su un tema delicatissimo e strategico per la regione.
“Liberare dal condizionamento del bisogno e dalla disperazione per il domani tanti nostri giovani e meno giovani diventa l’obiettivo primario di chi vuole governare questo territorio – sostiene -. Il lavoro, certo e stabile, è un valore assoluto per rendere liberi e autonomi i nostri cittadini. Per questa ragione incontrerò prestissimo i Segretari regionali delle organizzazioni sindacali, allo scopo di individuare percorsi condivisi, obiettivi da raggiungere, allo scopo di allargare e far crescere in goni modo l’occupazione”.
“Liberare dal condizionamento del bisogno e dalla disperazione per il domani tanti nostri giovani e meno giovani diventa l’obiettivo primario di chi vuole governare questo territorio – sostiene -. Il lavoro, certo e stabile, è un valore assoluto per rendere liberi e autonomi i nostri cittadini. Per questa ragione incontrerò prestissimo i Segretari regionali delle organizzazioni sindacali, allo scopo di individuare percorsi condivisi, obiettivi da raggiungere, allo scopo di allargare e far crescere in goni modo l’occupazione”.
“Senza questo presupposto – prosegue -, ogni azione politica resta semplicemente un azzardo o la semplice teoria di un esercizio retorico. Il lavoro prima di tutto e prima di ogni cosa. Il primo di tutti i diritti insieme al diritto alla salute. Lavoro legale e sicuro. Su questa emergenza che sta dilaniando l’anima di decine di migliaia di ragazze e ragazze – conclude la candidata del centro sinistra – imposterò la base della mia campagna elettorale. Perché non ci può essere speranza alcuna di riscatto morale e civile per questa terra se i nostri cittadini non possono vivere dignitosamente di un lavoro dignitoso”.