di Danilo Colacino – Non si è sottratto il presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini, come d’abitudine peraltro, e ci ha messo la faccia, dicendo la sua sulla questione degli 800 ‘fantasmi’ della Regione, in occasione della conferenza stampa di stamani sull’Integrazione fra le aziende ospedaliere Mater Domini e Pugliese-Ciaccio.
Eppure avrebbe potuto non rispondere, considerato che il sindaco Sergio Abramo dopo aver parlato a operatori e giornalisti tv; aver continuato a esprimersi sul tema senza telecamere e aver dato spazio agli interventi dei componenti dell’assise di Palazzo Campanella presenti, aveva deciso di non far attendere i commercianti di Corso Mazzini, messi in ginocchio dalla crisi determinata dalla chiusura imposta dal Coronavirus, nel frattempo arrivati per una diversa riunione nella Sala Concerti del Comune.
Eppure avrebbe potuto non rispondere, considerato che il sindaco Sergio Abramo dopo aver parlato a operatori e giornalisti tv; aver continuato a esprimersi sul tema senza telecamere e aver dato spazio agli interventi dei componenti dell’assise di Palazzo Campanella presenti, aveva deciso di non far attendere i commercianti di Corso Mazzini, messi in ginocchio dalla crisi determinata dalla chiusura imposta dal Coronavirus, nel frattempo arrivati per una diversa riunione nella Sala Concerti del Comune.
Ma niente da fare, Tallini ha risposto – pur a…dispetto del frettoloso primo cittadino – asserendo: “Capisco che le dichiarazioni, per giunta arrivate al termine di una seduta di assemblea dal governatore Jole Santelli in persona, sul ‘grigio’ di centinaia di persone pagate dalla Regione senza far niente, o comunque non essendo noto addirittura ai vertici dell’ente dove e come siano impiegate, abbia destato scalpore. Ma, pur scattando subito i doverosi approfondimenti, vedrete che si chiarirà come si tratti di gente a disposizione di strutture esterne o, per meglio dire, deputate all’assistenza tecnica. Non vi è dubbio tuttavia – ha chiosato lo stesso Tallini – come si debba procedere a una razionalizzazione di tutte le unità lavorative che a qualsiasi titolo sono a disposizione delle varie articolazioni regionali”.