Regione, Callipo: “Nuova Commissione consiliare costerebbe 500.000 euro”

Rifiuti Callipo

«Prendo atto della conferma arrivata dal presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini: il centrodestra vuole istituire una nuova Commissione consiliare che si andrebbe quindi ad aggiungere alle sette, tra permanenti e speciali, che già esistono».

È quanto dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria”, che aggiunge: «Se questa volontà sia dovuta alla necessità di creare nuove poltrone per trovare l’accordo politico in una maggioranza che già si è dimostrata in difficoltà fin dalle prime battute, o se sia davvero necessario un ulteriore organismo consiliare “per dare rilevanza ai rapporti con l’Unione Europea”, non sarò io a a dirlo, i calabresi – sottolinea – hanno la capacità di farsi autonomamente la loro opinione sulla vicenda. C’è da rilevare, però, che quello della maggioranza non è certo un approccio di rinnovamento né di contenimento delle già esorbitanti spese del Consiglio regionale. Se infatti da un lato si sta lavorando a una proposta come quella annunciata dal presidente Tallini, che punta a utilizzare i risparmi ottenuti con il bilancio del Consiglio per dare subito un aiuto alle tante famiglie in difficoltà, dall’altro non ci sembra quello di istituire una nuova Commissione un messaggio coerente con tali lodevoli propositi». «Se verrà istituito, il nuovo organismo voluto dal centrodestra – prosegue Callipo – costerebbe in 5 anni di legislatura circa 500mila euro. Nel dettaglio, infatti, il presidente della Commissione percepirebbe 1500 euro lordi in più al mese di indennità di funzione (90mila euro in 5 anni) e, inoltre, avrebbe la possibilità di assumere due unità di personale aggiuntivo nella sua struttura speciale (che possono diventare quattro essendo “sdoppiabili” al 50%, per una retribuzione lorda di 69.479,64 euro all’anno). A ciò si aggiunge la possibilità di nominare altri due dipendenti del Consiglio regionale in qualità di componenti interni della struttura del presidente di Commissione ai quali è riconosciuta un’indennità mensile in aggiunta alla retribuzione base». «Si tratta di soldi – dichiara il capogruppo di IRIC – che potrebbero andare ad alimentare il fondo di sostegno alle famiglie bisognose. Mentre non sarà sfuggito che degli “Affari dell’Unione europea” si occupa già la seconda Commissione e, in ultima analisi, potrebbe anche occuparsene la quinta Commissione (Riforme) che è risultata la meno “produttiva” nell’ultima legislatura essendosi riunita solo 22 volte nei cinque anni appena trascorsi. Basterebbe, dunque, una rimodulazione delle competenze assegnate alle Commissioni già esistenti». «Questa è la mia proposta. È altresì evidente – conclude Callipo – che la maggioranza ha i numeri per mettere in atto l’onerosa decisione di istituire una nuova Commissione non tenendo in alcuna considerazione la contrarietà dell’opposizione, ma non sarebbe certo un bel segnale per i calabresi che dalla politica si attendono, specie in un momento difficile come quello attuale, non certo tali dimostrazioni di “creatività” istituzionale bensì gesti di sobrietà e di solidarietà, nonché atti concreti e lungimiranti per far ripartire l’economia calabrese. Situazioni del genere non mi vedranno mai spettatore silente».

È quanto dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria”, che aggiunge: «Se questa volontà sia dovuta alla necessità di creare nuove poltrone per trovare l’accordo politico in una maggioranza che già si è dimostrata in difficoltà fin dalle prime battute, o se sia davvero necessario un ulteriore organismo consiliare “per dare rilevanza ai rapporti con l’Unione Europea”, non sarò io a a dirlo, i calabresi – sottolinea – hanno la capacità di farsi autonomamente la loro opinione sulla vicenda. C’è da rilevare, però, che quello della maggioranza non è certo un approccio di rinnovamento né di contenimento delle già esorbitanti spese del Consiglio regionale. Se infatti da un lato si sta lavorando a una proposta come quella annunciata dal presidente Tallini, che punta a utilizzare i risparmi ottenuti con il bilancio del Consiglio per dare subito un aiuto alle tante famiglie in difficoltà, dall’altro non ci sembra quello di istituire una nuova Commissione un messaggio coerente con tali lodevoli propositi». «Se verrà istituito, il nuovo organismo voluto dal centrodestra – prosegue Callipo – costerebbe in 5 anni di legislatura circa 500mila euro. Nel dettaglio, infatti, il presidente della Commissione percepirebbe 1500 euro lordi in più al mese di indennità di funzione (90mila euro in 5 anni) e, inoltre, avrebbe la possibilità di assumere due unità di personale aggiuntivo nella sua struttura speciale (che possono diventare quattro essendo “sdoppiabili” al 50%, per una retribuzione lorda di 69.479,64 euro all’anno). A ciò si aggiunge la possibilità di nominare altri due dipendenti del Consiglio regionale in qualità di componenti interni della struttura del presidente di Commissione ai quali è riconosciuta un’indennità mensile in aggiunta alla retribuzione base». «Si tratta di soldi – dichiara il capogruppo di IRIC – che potrebbero andare ad alimentare il fondo di sostegno alle famiglie bisognose. Mentre non sarà sfuggito che degli “Affari dell’Unione europea” si occupa già la seconda Commissione e, in ultima analisi, potrebbe anche occuparsene la quinta Commissione (Riforme) che è risultata la meno “produttiva” nell’ultima legislatura essendosi riunita solo 22 volte nei cinque anni appena trascorsi. Basterebbe, dunque, una rimodulazione delle competenze assegnate alle Commissioni già esistenti». «Questa è la mia proposta. È altresì evidente – conclude Callipo – che la maggioranza ha i numeri per mettere in atto l’onerosa decisione di istituire una nuova Commissione non tenendo in alcuna considerazione la contrarietà dell’opposizione, ma non sarebbe certo un bel segnale per i calabresi che dalla politica si attendono, specie in un momento difficile come quello attuale, non certo tali dimostrazioni di “creatività” istituzionale bensì gesti di sobrietà e di solidarietà, nonché atti concreti e lungimiranti per far ripartire l’economia calabrese. Situazioni del genere non mi vedranno mai spettatore silente».

Redazione Calabria 7

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