Regione: Ponte sullo Stretto e Sanità nel Consiglio del 12 sulle Commissioni

recente Conferenza dei capigruppo al consiglio regionale della Calabria

di Mario Meliadò – Avrà luogo alle 12 di dopodomani – venerdì 12 giugno – la prossima seduta di Consiglio regionale.

Come già s’era fatto sapere nei giorni scorsi, si tratta della sessione di lavori attraverso la quale si andranno a istituire le Commissioni consiliari che opereranno a Palazzo Campanella, con elezione dei relativi presidente, vicepresidente e segretario.

Come già s’era fatto sapere nei giorni scorsi, si tratta della sessione di lavori attraverso la quale si andranno a istituire le Commissioni consiliari che opereranno a Palazzo Campanella, con elezione dei relativi presidente, vicepresidente e segretario.

Tra i 18 punti al vaglio dei consiglieri regionali, comunque, pure la modifica delle disposizioni transitorie sui requisiti strutturali e organizzativi delle strutture socioeducative per la prima infanzia (progetto di legge bipartisan Tilde Minasi/Flora Sculco); le norme di salvaguardia in materia di demanio marittimo (su iniziativa di Giovanni Arruzzolo); la modifica della scadenza, in sostanza una proroga dei termini, per completare la liquidazione delle Comunità montane (proposta del santelliano Vito Pitaro); le modifiche alla “legge 21” del 2010 in tema di misure di sostegno al comparto edile volte a migliore la qualità degli stabili di edilizia residenziale pubblica (qui i proponenti sono il tuttora presidente del Consiglio comunale di Cosenza Pierluigi Caputo e Antonio De Caprio).

In realtà, però, le cose più interessanti della seduta sono tre.

Intanto, che anche quest’ennesima riunione dell’Assemblea sarà a porte chiuse «per evitare situazioni di sovraffollamento»: dunque si riapre il campionato di calcio, ci si può spostare da una regione italiana all’altra, però si ritiene tuttora opportuno in chiave anticoronavirus (!) limitare l’accesso alle sedute d’Aula.

In seconda battuta, gli ultimi due punti in discussione sono due mozioni politicamente qualificanti. Intanto, la mozione avanzata dallo stesso presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini sull’istituzione di un Fondo di liquidità che dovrebbe consentire d’azzerare il maxi-debito delle Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi alla luce degli articoli 115 e 117 del decreto “Riparti Italia”, impegnando la Giunta a chiedere a Cdp (la Cassa Depositi e prestiti) entro il previsto termine del 7 luglio «l’anticipazione di liquidità finalizzata al pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli Enti del Servizio sanitario nazionale maturati entro il 31 dicembre 2019», attivando un meccanismo che «consentirebbe d’immettere nel circuito economico della Regione un significativo flusso di risorse finanziarie che darebbe respiro alle numerose aziende che vantano un consistente credito nei confronti degli Eni del Ssn della Calabria, con benefici effetti per l’occupazione». E poi la mozione – proposta sempre da Tallini – riguardo al Ponte sullo Stretto, che dopo vari “sdoganamenti” da parte del Governo centrale in questi giorni sembra possa rivestire notevole importanza, di segno chiaramente “adesivo” rispetto alla realizzazione della mega-infrastruttura: il Consiglio impegnerebbe così l’esecutivo Santelli a «chiedere al Governo d’inserire il progetto di collegamento stabile tra Calabria e Sicilia tra le grandi opere strategiche su cui fondare la ripresa del Paese nel dopo-emergenza Covid 19», mentre la riprogettazione andrebbe a drenare risorse dal Recovery Fund. Al contempo, verrebbe perorata l’attivazione di un «tavolo di confronto con la Regione Sicilia e, contemporaneamente, con gli Enti territoriali direttamente interessati al progetto, con in testa la Città metropolitana di Reggio Calabria».

Terzo, ma non ultimo ovviamente, i riflettori saranno depotenziati (visto che la stampa continuerà a non poter accedere in Aula Consiglio), epperò ugualmente tutti puntati su ben altra faccenda: cosa Jole Santelli, la sua Giunta e la maggioranza di centrodestra decideranno di fare – e assai più probabilmente di non fare – rispetto alla fresca posizione d’indagata principale nell’inchiesta “Helios” del neoassessore regionale a Infrastrutture, Trasporti, Urbanistica e Pari opportunità Domenica Catalfamo.

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