(D.C.) – Un piccolo esercito in trepidante attesa.
Si tratta di gente fiduciosa, che aspetta l’approvazione del bilancio regionale per apporre l’agognata firma.
Si tratta di gente fiduciosa, che aspetta l’approvazione del bilancio regionale per apporre l’agognata firma.
Ma per poi far cosa?
Semplice: entrare con tanto di ufficialità – e annessa lauta prebenda, soprattutto di questi tempi in cui tanti sono tenuti a ‘stecchetto’ dal maledetto Coronavirus – nelle cosiddette strutture speciali, e organismi affini, a supporto (a seconda del loro ruolo politico o istituzionale) di tutti gli eletti (e nominati, come gli assessori tecnici).
Dal governatore Jole Santelli in…giù, dunque, è di conseguenza un meraviglioso rondò di collaboratori (sulla carta definiti ‘Esperti’. In gergo, non troppo lusinghiero per la verità, chiamati invece portaborse e basta) che ci costano una cifra.
Esatto perché li paga l’ente e quindi la collettività.
Attenzione, però. Non piacendoci indulgere al qualunquismo, che fa peraltro spesso rima con populismo e della peggior specie oltretutto, precisiamo come fra loro non manchino persone davvero molto in gamba, persino talvolta assai meglio dei danti causa da cui ricevono l’ambita designazione.
Questi ultimi hanno tuttavia il merito di raccogliere migliaia di preferenze nel collegio in cui si candidano.
Non una ‘sciocchezza’, intendiamoci bene.
Ma neppure per forza sinonimo di notevoli capacità. Anzi.
E allora ecco emergere vari capi-struttura e componenti del gruppo politico, in particolare membri interni già in servizio a tempo indeterminato negli uffici regionali o ”comandati’ da altre funzioni esercitate sempre nel settore pubblico, che in un numero – nemmeno poi così marginale di casi – non sono affatto degli inetti rubastipendio.
Dei ‘miracolati’ dal consigliere o assessore di turno.