di Bruno Mirante – Proprio questa mattina alla Regione Calabria è stata notificata la sospensione dell’ormai ex presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini, posto ai domiciliari il 19 novembre scorso con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso mafioso per i suoi presunti rapporti con la cosca Grande Aracri della ‘ndrangheta nell’ambito dell’inchiesta Farmabusiness condotta dalla Dda di Catanzaro. La conferenza dei capigruppo, convocata stamane dal vicepresidente Luca Morrone, ha preso atto della sospensione di Tallini e ha fissato per la giornata di venerdì (in prima chiamata) la seduta del Consiglio regionale dedicata alla surroga (a subentrare nell’Astronave calabrese sarà l’avvocato Frank Mario Santacroce di Forza Italia, già sindaco di Albi) e alla successiva elezione del nuovo presidente. All’esame dell’Aula anche l’assestamento di bilancio (che rientra fra le pratiche urgenti ed indifferibili) e l’approvazione dei rendiconti di una serie di enti sub-regionali.
Sul piano politico si registrano i ripetuti confronti all’interno dei partiti che compongono la coalizione di Centrodestra dai quali, fin qui, è emerso che la scelta del nuovo presidente del consesso calabrese spetti ancora a Forza Italia. In pole per rivestire una carica che nonostante il regime di prorogatio risulta fondamentale anche nel cammino che porterà all’indizione delle elezioni regionali, vi sono i forzisti Giovanni Arruzzolo e Domenico Giannetta ma non è da escludere che la scelta possa ricadere su uno dei componenti delle liste “satelliti” come la “Casa delle Libertà” che alle passate consultazioni ha visto l’exploit di Sinibaldo Esposito che ha totalizzato nel collegio Calabria Centro circa 10 mila preferenze. Non a caso il nome di Esposito figurava tra i favoriti all’indomani delle Regionali proprio per rivestire la carica di presidente. Dopo una lunga trattativa che ha avuto anche delle ripercussioni all’interno del centrodestra, a spuntarla era stato proprio Tallini.
Sul piano politico si registrano i ripetuti confronti all’interno dei partiti che compongono la coalizione di Centrodestra dai quali, fin qui, è emerso che la scelta del nuovo presidente del consesso calabrese spetti ancora a Forza Italia. In pole per rivestire una carica che nonostante il regime di prorogatio risulta fondamentale anche nel cammino che porterà all’indizione delle elezioni regionali, vi sono i forzisti Giovanni Arruzzolo e Domenico Giannetta ma non è da escludere che la scelta possa ricadere su uno dei componenti delle liste “satelliti” come la “Casa delle Libertà” che alle passate consultazioni ha visto l’exploit di Sinibaldo Esposito che ha totalizzato nel collegio Calabria Centro circa 10 mila preferenze. Non a caso il nome di Esposito figurava tra i favoriti all’indomani delle Regionali proprio per rivestire la carica di presidente. Dopo una lunga trattativa che ha avuto anche delle ripercussioni all’interno del centrodestra, a spuntarla era stato proprio Tallini.
Intanto prosegue sottotraccia il lavoro dei partiti in vista dell’individuazione di quello che sarà il candidato governatore per il centrodestra. Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha nominato, nei giorni scorsi, membro del Coordinamento di presidenza del partito il vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati, Roberto Occhiuto. Una nomina importante che molti osservatori politici hanno interpretato come una sorta di investitura anche in vista delle Regionali. Quel che è certo è che al momento il nome del deputato cosentino è quello più quotato. Mentre a frapporsi alle mai smentite velleità di investitura del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ci ha pensato il segretario regionale della Lega, il deputato bergamasco Cristian Invernizzi. Nel corso di un’intervista radiofonica, l’uomo inviato da Salvini per “costruire” il partito dal Pollino allo Stretto sull’eventualità che il prossimo candidato alla presidenza possa essere espressione di un partito diverso da Forza Italia, partito di appartenenza della compianta governatrice Jole Santelli, ha risposto che “in politica tutto è possibile, ma ci sarà sicuramente un tavolo nazionale dove parlarne”. Inoltre, alla domanda su un possibile coinvolgimento di Sergio Abramo nella sfida regionale, il segretario leghista ha risposto: “Abramo è un bravo amministratore, se così non fosse stato non lo avrebbero eletto sindaco del capoluogo tante volte, ma ricordo che non è un iscritto alla Lega”. E per un partito “ortodosso” come la Lega, non possedere la tessera è un pregiudizio fondamentale per chi ambisce alla candidatura nel Carroccio.
“Il caso Catanzaro”
Il sindaco di Catanzaro è alle prese con le ripercussioni locali dell’arresto di Mimmo Tallini. Le dichiarazioni rilasciate dopo l’arresto del leader maximo del centrodestra catanzarese, mentre Abramo era a Roma insieme alla delegazione di primi cittadini, hanno suscitato un vespaio di polemiche provocando la reazione della figlia di Tallini e di tutto il gruppo dirigente di Forza Italia Catanzaro. Durante la conferenza stampa che Abramo ha convocato questa mattina per illustrare i termini dell’accordo tra le Asp dell’area centrale per alleggerire la pressione sull’ospedale “Pugliese”, alla domanda “teme in qualche misura per la tenuta della maggioranza dopo le recenti vicende giudiziaria” Abramo ha risposto: “No, cosa c’entra la maggioranza. Non c’è nessuno scossone, io ho chiarito che la mia dichiarazione fatta a caldo è stata interpretata male perché, effettivamente, dopo averla risentita, ammetto che poteva indurre in errore ma ho avuto modo di chiarire. Io ho sempre detto di voler prendere le distanze dalla criminalità organizzata non dalle persone che finché non vengono giudicate non sono colpevoli. L’ “incomprensione” con Forza Italia per il sindaco è dunque superata. La riprova si avrà nella prossima settimana quando è prevista la convocazione del Consiglio comunale.
Sono in tanti nei corridoi dei palazzi della politica catanzarese a pensare che Abramo metterà mano alla Giunta. Non solo sulla base del controverso rapporto con FI ma anche in considerazione del caso Udc. Sul tavolo dell’ufficio di presidenza del Comune di Catanzaro, nonostante gli annunci a mezzo stampa, non è ancora arrivata l’adesione al gruppo consiliare dello scudocrociato di Giovanni Merante (neo segretario provinciale) e Antonio Trifiletti. Da regolamento, ad accettare l’adesione degli ex forzisti transitati dal gruppo Misto, deve essere il capogruppo: Tommaso Brutto. Un via libera (il gruppo attualmente è costituito dal solo Brutto) che, evidentemente, ancora non è arrivato. Ma i bene informati assicurano che le resistenze del capogruppo saranno presto superate e a quel punto Abramo non potrà fare a meno di pensare ad un ritocco di Giunta per accogliere nell’esecutivo un esponente dello scudocrociato, partito che a livello regionale esprime un assessore (il segretario regionale Franco Talarico) e due consiglieri, Giuseppe Graziano e Nicola Paris.
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