Regione: Zone speciali di conservazione, le iniziative in campo

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La dirigente generale del Dipartimento regionale all’ambiente, Orsola Reillo, e il dirigente di settore, Giovanni Aramini, attraverso una lettera certificata, si rivolgono all’eurodeputata del M5S, Laura Ferrara, la quale ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione alla Commissione europea sulla mancata attuazione delle misure di conservazione delle Zone speciali di conservazione (Zsc) in Calabria.

La lettera dà conto delle diverse iniziative che l’Amministrazione regionale ha attivato nella direzione della tutela della biodiversità in Calabria, partendo proprio dall’adozione di specifiche misure di conservazione per tutti i siti Natura 2000 già dal 2016/2017. “A seguito della adozione delle misure di salvaguardia – dichiarano i dirigenti – la Regione ha avviato una serie di attività che hanno reso disponibili 10 milioni di euro del Programma Operativo Regionale i cui risultati hanno rappresentato una meritoria ed apprezzata esperienza a livello nazionale. Fra le azioni messe in atto, particolare significato ha assunto l’avviso pubblico ‘tutela della biodiversità’ con il quale sono stati resi disponibili complessivamente 3,3 milioni di euro per finanziare progetti di tutela per il sistema Rete natura 2000. Il bando, infatti, ha visto come beneficiari, oltre agli Enti gestori dei siti Natura 2000, le associazioni ambientaliste presenti sul territorio. Sono state proprio le Associazioni ambientaliste che hanno proposto importanti progetti che spaziano dal ripristino di habitat degradati attraverso la rimozione straordinaria dei rifiuti, alla salvaguardia di zone umide per l’erpetofauna, alla tutela di specie di importanza conservazionistica (tartaruga marina, lupo, rapaci), al ripopolamento di fauna in ambiente marino e terrestre”. “Complessivamente – rimarcano Reillo e Aramini – sono stati finanziati 52 progetti che hanno riguardato più della metà delle 178 zone speciali di conservazione presenti in Calabria”. Ed entrando nello specifico dell’interrogazione sottolinenao che “anche nelle aree di Praia a Mare e Dune dell’Angitola sono state finanziate specifiche iniziative proposte e realizzate nel caso dei fondali dell’Isola di Dino da Italia Nostra e nel caso del sito “Dune dell’Angitola” dal WWF. Altri progetti sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione da Legambiente, Amici della Terra, Ornis Italica, Comitato Italiano Protezione Ambiente, Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente, oltre naturalmente agli innumerevoli progetti presentati dagli Enti Gestori delle aree protette calabresi. Tutte le iniziative si concluderanno entro dicembre 2020 e sono sostenute dalla Regione con un contributo pari al 100% delle spese sostenute”. “Su questo percorso – concludono i dirigenti regionali – è nostra intenzione continuare. Infatti, il Dipartimento ambiente ha presentato il “Quadro di Azioni Prioritarie per Rete Natura 2000” per il periodi di programmazione 2021-2027, documento che ha già avuto un feedbak positivo da parte della Commissione europea”.

La lettera dà conto delle diverse iniziative che l’Amministrazione regionale ha attivato nella direzione della tutela della biodiversità in Calabria, partendo proprio dall’adozione di specifiche misure di conservazione per tutti i siti Natura 2000 già dal 2016/2017. “A seguito della adozione delle misure di salvaguardia – dichiarano i dirigenti – la Regione ha avviato una serie di attività che hanno reso disponibili 10 milioni di euro del Programma Operativo Regionale i cui risultati hanno rappresentato una meritoria ed apprezzata esperienza a livello nazionale. Fra le azioni messe in atto, particolare significato ha assunto l’avviso pubblico ‘tutela della biodiversità’ con il quale sono stati resi disponibili complessivamente 3,3 milioni di euro per finanziare progetti di tutela per il sistema Rete natura 2000. Il bando, infatti, ha visto come beneficiari, oltre agli Enti gestori dei siti Natura 2000, le associazioni ambientaliste presenti sul territorio. Sono state proprio le Associazioni ambientaliste che hanno proposto importanti progetti che spaziano dal ripristino di habitat degradati attraverso la rimozione straordinaria dei rifiuti, alla salvaguardia di zone umide per l’erpetofauna, alla tutela di specie di importanza conservazionistica (tartaruga marina, lupo, rapaci), al ripopolamento di fauna in ambiente marino e terrestre”. “Complessivamente – rimarcano Reillo e Aramini – sono stati finanziati 52 progetti che hanno riguardato più della metà delle 178 zone speciali di conservazione presenti in Calabria”. Ed entrando nello specifico dell’interrogazione sottolinenao che “anche nelle aree di Praia a Mare e Dune dell’Angitola sono state finanziate specifiche iniziative proposte e realizzate nel caso dei fondali dell’Isola di Dino da Italia Nostra e nel caso del sito “Dune dell’Angitola” dal WWF. Altri progetti sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione da Legambiente, Amici della Terra, Ornis Italica, Comitato Italiano Protezione Ambiente, Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente, oltre naturalmente agli innumerevoli progetti presentati dagli Enti Gestori delle aree protette calabresi. Tutte le iniziative si concluderanno entro dicembre 2020 e sono sostenute dalla Regione con un contributo pari al 100% delle spese sostenute”. “Su questo percorso – concludono i dirigenti regionali – è nostra intenzione continuare. Infatti, il Dipartimento ambiente ha presentato il “Quadro di Azioni Prioritarie per Rete Natura 2000” per il periodi di programmazione 2021-2027, documento che ha già avuto un feedbak positivo da parte della Commissione europea”.

Redazione Calabria 7

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