Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Questo il verdetto emesso dal Tribunale di Catanzaro nei confronti di un 71enne di Cropani, accusato di maltrattamenti in famiglia e difeso dall’avvocato Francesco Mazza. I fatti contestati dalla Procura di Catanzaro che aveva chiesto il rinvio a giudizio raccontano di un matrimonio turbolento contrassegnato da insulti, minacce e violenze.
Non luogo a procedere
Non luogo a procedere
Secondo l’accusa l’uomo avrebbe picchiato moglie e figlio prendendoli a schiaffi, calci e pugni utilizzando anche corpi contundenti di vario tipo (pietre, cinture e bastoni); adottato continue condotte moleste e persecutorie consistite nello staccare il contatore dell’energia elettrica o nell’alzare il volume della televisione al massimo in piena notte; umiliato i congiunti con “reiterati atteggiamenti di noncuranza, rabbia e disprezzo”. Un inferno quotidiano fatto di continue ingiurie che avrebbero esasperato madre e figlio fino a rendere loro la vita impossibile. E a loro, il 71enne, si sarebbe persino rivolto con minacce di morte come: “Ti ammazzo”. Fatti e circostanze denunciate e accuse che, tuttavia, non hanno retto al vaglio del gip. Accogliendo le argomentazioni della difesa, il Tribunale di Catanzaro ha infatti disposto il non luogo a procedere per l’imputato. (mi.fa.)