Renzi in Calabria, appello ai giovani calabresi: “Ribellatevi al ricatto morale dell’assistenzialismo”

Da Lamezia il leader di Italia Viva sfida Conte a un confronto civile da tenersi in Calabria, dice no al reddito di cittadinanza e lancia una abbraccio affettuoso a Gratteri

Legalità, investimenti, infrastrutture, lavoro. E’ la ricetta di Matteo Renzi per rilanciare il Mezzogiorno e la Calabria. Bagno di folla al Grand Hotel di Lamezia per il leader di Italia Viva accolto come una star da candidati, militanti e semplici simpatizzanti. Al suo fianco Maria Elena Boschi, il “fedelissimo” Ernesto Magorno e i candidati del “Terzo Polo” con in in prima fila Fabio Scionti e Nunzia Paese.

“Un confronto civile in Calabria con Conte”

“Un confronto civile in Calabria con Conte”

Bacchettate in serie per Giuseppe Conte che sfida a un confronto civile da tenersi in Calabria sui programmi. “Anziché minacciare fisicamente gli altri, vieni a fare un confronto civile sulle cose che hai fatto, facciamolo in Calabria un bel confronto su chi ha fatto qualcosa per questo Paese, facciamo un confronto civile senza evocare scorte, parlando concretamente dei contenuti. In gioco c’è il futuro di questo Paese”. Poi un appello ai giovani calabresi: “Ribellatevi a chi vi vorrebbe ricattarvi mentalmente con l’idea che tanto c’è il sussidio. Prendere 500 euro significa essere condannati alla povertà per sempre. Ribellatevi a chi vuole trasformarvi in clientela e non in cittadini”. No al reddito di cittadinanza per come è stato pensato dal Movimento Cinquestelle. “Bisogna dare una mano a chi non ce la fa e chi è povero deve essere sostenuto. Bisogna aumentare gli stipendi , i posti di lavoro, combattere la criminalità. Creiamo posti di lavoro, evitiamo che i vostri giovani debbano emigrare, se noi non facciamo le infrastrutture necessarie e diciamo no a tutto costringeremo i ragazzi calabresi ad andarsene dalla Calabria come già stanno facendo”.

“Il reddito di cittadinanza? Un ricatto sociale”

Il lavoro pagato bene è la priorità di Renzi per affrancare il Mezzogiorno dall’assistenzialismo e dal clientelismo. Legalità e infrastrutture i punti salienti dai quali ripartire. “I soldi per la povertà bisogna metterli per trovare posti di lavoro, ma quello che serve è un lavoro e un lavoro pagato bene. La differenza che porta via il Mezzogiorno dal ricatto morale dell’assistenzialismo. Bisogna poi portare l’alta velocità in Calabria, basta ricordare la nostra battaglia, certo aprire le strutture museali, non solo le strutture infrastrutturali. Questo vuol dire il porto di Gioia Tauro, vuol dire investire sullo scalo di Lamezia Terme, questo vuol dire investire sulla Statale 106 Jonica a fare l’investimento che noi abbiamo sbloccato. Ma questo è ciò che serve creare lavoro, poi non ti do una mano se il reddito diventa lo strumento per il quale sto a casa e io ti passo a nero poi la sera per andare in pizzeria 50 euro per fare serata. Ma questo è normale non è colpa di chi lo fa ma il frutto di una visione sbagliata sui navigator, dopodiché si può pensarla come si vuole”.

“L’abbraccio affettuoso” a Gratteri

A proposito di giustizia e legalità, da Lamezia arriva “l’affettuoso abbraccio” di Mattero Renzi al procuratore Nicola Gratteri: “Credo che sia giusto che arrivi una parola chiara e forte di abbraccio affettuoso al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, che è stato oggetto di minacce, uno può condividere o meno le opinioni di Gratteri, quando lui dice che la Cartabia è stato il ministro peggiore non sono d’accordo con lui, anche se non ho votato la Cartabia io con il ministro Cartabia ho avuto diverse questioni non dirò mai che è la peggiore, anche perché avendo visto Buonafede era semplice come risposta. Però Nicola Gratteri ha ricevuto delle minacce ed è giusto che tutti coloro che vanno a visitare in campagna elettorale, non solo luoghi, Regioni e Province della Calabria, facciamo sentire a Nicola Gratteri tutto l’affetto e la solidarietà delle istituzioni”.

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