Rete di spaccio calabresi e siciliani, chieste condanne per 121 anni

L'imprenditore è stato rinviato a giudizio con l’accusa di calunnia ai danni di un suo concorrente

Il pubblico ministero Federica Rende ha chiesto 12 condanne per un totale di 121 anni, nel processo per l’operazione “Fortino” su una banda di messinesi e calabresi che spacciavano droga. Le richieste formulate nel corso del processo con il rito abbreviato, che si tiene davanti al gup di Messina, Simona Finocchiaro. In particolare il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 20 anni, per Francesco Arena mentre 18 anni è la richiesta per Michele Arena.

Chiesti inoltre 12 anni per Antonio Bonanno, Filippo Cannavò e Ugo Carbone, mentre 10 anni sono stati chiesti per Angelo Mirabello e Paolo Francesco Musolino. Inoltre il pm ha chiesto 8 anni per Paolo Mercurio, Mario Orlando e Pietro Raffa. Infine chiesti 3 anni e 4 mesi per Santoro Rosaci. La prossima udienza la parola passa ai difensori. Il processo è scaturito da un’indagine della Squadra Mobile che a gennaio scorso è sfociata in 17 arresti. Attraverso intercettazioni, sequestri e appostamenti, investigatori scoprirono un gruppo che spacciava droga nel quartiere di Valle degli Angeli, una zona vicino al centro di Messina, che aveva come base il Vico Fede, dove abitavano Michele Arena e Francesco Arena. Un gruppo che, secondo l’accusa, aveva messo in piedi un traffico di droga con grossi introiti.

Chiesti inoltre 12 anni per Antonio Bonanno, Filippo Cannavò e Ugo Carbone, mentre 10 anni sono stati chiesti per Angelo Mirabello e Paolo Francesco Musolino. Inoltre il pm ha chiesto 8 anni per Paolo Mercurio, Mario Orlando e Pietro Raffa. Infine chiesti 3 anni e 4 mesi per Santoro Rosaci. La prossima udienza la parola passa ai difensori. Il processo è scaturito da un’indagine della Squadra Mobile che a gennaio scorso è sfociata in 17 arresti. Attraverso intercettazioni, sequestri e appostamenti, investigatori scoprirono un gruppo che spacciava droga nel quartiere di Valle degli Angeli, una zona vicino al centro di Messina, che aveva come base il Vico Fede, dove abitavano Michele Arena e Francesco Arena. Un gruppo che, secondo l’accusa, aveva messo in piedi un traffico di droga con grossi introiti.

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