Reventinum, ‘ndrangheta ed estorsioni nel Catanzarese: 4 condanne e 4 assoluzioni (NOMI)

Quindici anni di reclusione per Marco Gallo, ritenuto il killer della cosca
operazione Reventinum

Quattro condanne e quattro assoluzioni. É la sentenza emessa dal Tribunale di Lamezia Terme nel processo “Reventinum“, che ha inferto un duro colpo a capi e gregari della cosca del “Gruppo storico della montagna”, operante nella Sila Catanzarese e comprendente i territori di Soveria Mannelli, Decollatura, Platania, Serrastretta e zone limitrofe, ricostruendo la faida tra le cosche rivali dei Mezzatesta e degli Scalise. Agli otto imputati veniva contestata, a vario titolo, una serie di reati che andavano dall’associazione mafiosa e dall’estorsione al danneggiamento ed alla violenza privata.

La condanna più pesante, 15 anni di reclusione, è stata comminata a Marco Gallo, di 37 anni, al quale in passato erano stati inflitti due ergastoli per gli omicidi dell’avvocato Francesco Pagliuso e di Gregorio Mezzatesta. Il collegio giudicante (presidente Angelina Silvestri, a latere Adele Foresta e Maria Giulia Agosti) ha poi comminato 11 anni a Giuseppe Scalise, presunto capo dell’omonima cosca, e 12 anni e 11 mesi al figlio Luciano. Il quarto condannato (6 anni e 7 mesi) è Angelo Rotella. Gli imputati che sono stati assolti sono Antonio Scalise, altro figlio di Giuseppe, Carmela Grande, Salvatore Domenico Mingoia e Bruno Cappellano. Il collegio difensivo è composto da Piero Chiodo, Chiara Penna, Francesco Siclari e Antonio Larussa.

Le condanne

Marco Gallo – 15 anni di reclusione;

Luciano Scalise – 12 anni e 11 mesi, 15mila euro di multa; assolto da alcuni capi.

Pino Scalise – 11 anni di reclusione e 9.500 euro di multa; assolto alcuni capi.

Angelo Rotella – 6 anni e 7 mesi di reclusione, 6.250 euro di multa, assolto da alcuni capi.

Le assoluzioni

Salvatore Mingoia

Antonio Scalise

Bruno Cappellano

Carmela Grande

Le parti civili

 Il tribunale ha anche disposto che i quattro imputati condannati risarciscano le parti civili costituitesi nel processo: la Regione Calabria; l’Associazione Antiracket lametina; l’Amministrazione provinciale di Catanzaro; i Comuni di Lamezia Terme, Decollatura e Soveria Mannelli e la Camera Penale di Lamezia Terme. Marco Gallo è stato anche condannato a risarcire i danni ai familiari dell’avvocato Pagliuso, costituitisi anche loro parte civile nel processo.

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