Revisioni auto e moto, scatta l’aumento: come ottenere il “bonus veicoli sicuri”

L'obbligo di revisione è stabilito dall'articolo 80 del Codice della Strada. La multa parte da 173 euro e può arrivare a 694
Revisioni auto

Da calendario sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 novembre. Ma essendo ieri una giornata di festa, il rincaro scatterà da oggi, martedì 2 novembre. Con l’emanazione del Decreto attuativo da parte del Ministro Infrastrutture e dei Trasporti diventa infatti operativo da martedì l’incremento della tariffa per le revisioni auto che salirà da 45 a 54,95 euro.

Se il controllo periodico viene effettuato in un centro revisioni privato, a questa cifra vanno aggiunte l’Iva (22%), la tariffa motorizzazione (10,20 euro) e le spese postali (1,78 euro), per un totale di 79,02 euro, che rappresenta il 18% in più rispetto ai 66,88 euro attuali. Roberto Bottan, presidente della Cgia e anche del comparto auto degli artigiani mestrini afferma: “La tariffa era bloccata dal 2007, ma in questi ultimi anni gli investimenti da parte delle imprese imposti per legge dal Ministero dei Trasporti sono stati ingenti: sia in sicurezza, in formazione e soprattutto in innovazione tecnologica, necessaria per eseguire le verifiche legate alle revisioni”.

Se il controllo periodico viene effettuato in un centro revisioni privato, a questa cifra vanno aggiunte l’Iva (22%), la tariffa motorizzazione (10,20 euro) e le spese postali (1,78 euro), per un totale di 79,02 euro, che rappresenta il 18% in più rispetto ai 66,88 euro attuali. Roberto Bottan, presidente della Cgia e anche del comparto auto degli artigiani mestrini afferma: “La tariffa era bloccata dal 2007, ma in questi ultimi anni gli investimenti da parte delle imprese imposti per legge dal Ministero dei Trasporti sono stati ingenti: sia in sicurezza, in formazione e soprattutto in innovazione tecnologica, necessaria per eseguire le verifiche legate alle revisioni”.

“Buono veicoli sicuri”

“L’aumento di 9,95 euro – prosegue Bottan – risponde alla necessità di garantire da un lato la sostenibilità economica dei centri di controllo e dall’altro il mantenimento di uno standard qualitativo elevato del servizio revisioni, senza trascurare lo scopo principale che è rappresentato dalla sicurezza stradale e dalla tutela degli utenti”. Dalla Cgia ricordano che per mitigare, in parte l’aumento, la normativa prevede l’erogazione di un “buono veicoli sicuri”, del valore di 9,95 euro. I destinatari saranno gli utenti che, tra il 2021 e il 2023 sottoporranno il proprio veicolo a revisione.

Gli utenti interessati potranno presentare la richiesta del bonus di 9,95 euro a decorrere dalla data di entrata in esercizio della specifica piattaforma digitale, che sarà l’unico strumento attraverso cui richiedere il contributo, previa registrazione alla piattaforma stessa con Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. La piattaforma entrerà in funzione a decorrere dal 21 dicembre 2021. La richiesta è infatti completamente a carico dell’intestatario del veicolo, che potrà effettuarla solo dopo aver eseguito la revisione. La legge ha previsto per questo bonus uno stanziamento di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023. Il contributo sarà valido per un solo veicolo a motore e per una sola volta nel triennio. A livello nazionale potranno accedere circa 402 mila persone all’anno su 17 milioni.

Il codice della strada

L’obbligo di revisione – che riguarda anche le moto – è stabilito dall’articolo 80 del Codice della Strada. La multa parte da 173 euro, può arrivare a 694. Raddoppiabile “in caso di revisione omessa per più di una volta in relazione alle cadenze previste dalle disposizioni vigenti. Con le banche dati aggiornate trovare i veicoli privi di revisione è molto semplice e più difficile evitare sanzioni”, ricorda a tutti Altamura. Partendo da una considerazione. “Un veicolo revisionato significa anche più sicurezza sulle strade”. E se avete qualche dubbio o se la memoria rischia di fare cilecca, potete sempre consultare il portale dell’automobilista,  “che permette a chiunque di verificare i dati”.

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