A distanza di 11 anni, nuovamente i murales restituiranno Riace a nuova vita.
L’iniziativa – manco a dirsi – è sempre di Mimmo Lucano, l’ex sindaco diventato in tutto il mondo un’icona dell’accoglienza e della fratellanza tra i popoli. Dal 6 al 9 agosto, muralisti calabresi dipingeranno sui muri del centro dell’Alto Jonio reggino le vicende delle raccoglitrici d’olive e degli artigiani che hanno “fatto la storia” della comunità riacese, appunto come acccadde nel 2009 con I colori della memoria in omaggio alle vittime delle mafie, da Peppino Impastato a Rocco Gatto.
L’iniziativa – manco a dirsi – è sempre di Mimmo Lucano, l’ex sindaco diventato in tutto il mondo un’icona dell’accoglienza e della fratellanza tra i popoli. Dal 6 al 9 agosto, muralisti calabresi dipingeranno sui muri del centro dell’Alto Jonio reggino le vicende delle raccoglitrici d’olive e degli artigiani che hanno “fatto la storia” della comunità riacese, appunto come acccadde nel 2009 con I colori della memoria in omaggio alle vittime delle mafie, da Peppino Impastato a Rocco Gatto.
Nascerà così un luogo denominato La nuova forgia.
Proprio così rivivrà, tra le altre, la figura di mastro Bruno Pelaggi, fabbro emigrato a Riace da Serra San Bruno, cruciale centro del Vibonese la cui popolazione era usa andare a Riace in pellegrinaggio per venerare i “Santi medici” Cosma e Damiano. E così fece anche mastro Bruno, all’inizio del XX secolo: già “emigrato” a Santa Caterina sullo Jonio per lavoro, proprio alla festa dei Santi Cosma e Damiano conobbe l’amore della sua vita e si trasferì appunto a Riace, proseguendo lì nel suo lavoro di fabbro.
Ed ecco, il luogo che sarà ripristinato e modernizzato è da sempre identificato localmente come La forgia di Mastro Bruno: di qui l’attesa per l’inaugurazione di quella che sarà La nuova forgia, in programma per l’8 agosto.
In qualche modo, una storia di “vecchia” emigrazione si salderà comunque a una storia di “nuova” emigrazione perché il giovane nigeriano Tony, aiutato da Lucano a sistemarsi a Riace, per dimostrargli gratitudine ha collaborato con l’ex primo cittadino nella risistemazione di quello che sarà un nuovo “luogo della memoria” nel centro dell’Alto Jonio reggino. E presto per lui, per il gambiano Mario e per un riacese, Damiano, figlio di pastori, questo significherà anche opportunità di lavoro, mentre vari artisti – da Mario Verta a Delfina, da Giusi Marruzzo che dedicò un murale riacese all’imprenditore sidernese Gianluca Congiusta assassinato dalle ‘ndrine alla siciliana Simona Ponzù Donato, attiva sul posto già in passato per dipingere il Frantoio sociale – regaleranno anche dimensione estetica e di valore a quanto si andrà a fare riscoprendo “visivamente” scampoli di storia e antichi mestieri.