E’ stato accolto in parte, dalla sesta sezione penale della Cassazione, il ricorso presentato dalla difesa di Mimmo Lucano, sindaco di Riace (adesso sospeso) contro la decisione del tribunale del Riesame di Reggio Calabria.
Lo stesso, lo scorso 16 ottobre, aveva revocato gli arresti domiciliari a Lucano, obbligando, tuttavia, al sindaco il divieto di dimora nel Comune di Riace.
Lo stesso, lo scorso 16 ottobre, aveva revocato gli arresti domiciliari a Lucano, obbligando, tuttavia, al sindaco il divieto di dimora nel Comune di Riace.
I giudici hanno così accolto il ricorso solo per il reato di “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e alle esigenze cautelari, rigettandolo invece nel resto.
Il sostituto Procuratore Generale della Cassazione, Ciro Angelillis aveva chiesto di rigettare il ricorso di Lucano, indagato nell’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione del progetto migranti.
Adesso si attende la decisione del tribunale del Riesame di Reggio Calabria che dovrà ripronunciarsi sulle esigenze cautelari.
Lo stesso Lucano, da Caulonia, commenta sibillinamente la sentenza della Cassazione.
All’Ansa, il sindaco del comune reggino, attualmente sospeso, dichiara: “Nessun commento al momento. Devo parlare prima con i miei avvocati per capire bene i termini della sentenza della Cassazione. Dopodiché valuterò se dire qualcosa”.
“Sono questioni delicate – conclude Lucano, in attesa del ripronunciamento del riesame di Reggio Calabria – e voglio prima capire dai miei legali cosa é stato concretamente deciso dalla Suprema Corte”.
Redazione Calabria 7