Si è svolto a Riace l’incontro tra l’amministrazione comunale e una delegazione della segreteria regionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, guidata dal segretario regionale Francesco De Leo.
“Da oltre dieci anni – è scritto in una noa della Fiamma – il nostro movimento infatti ha seguito molto da vicino le politiche messe in atto a Riace ed il sistema criminale che per anni lo ha governato e reso forte grazie alle clientele diffuse con lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Di quel modello da “premio Nobel” oggi a Riace non rimane quasi più traccia.
“Da oltre dieci anni – è scritto in una noa della Fiamma – il nostro movimento infatti ha seguito molto da vicino le politiche messe in atto a Riace ed il sistema criminale che per anni lo ha governato e reso forte grazie alle clientele diffuse con lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Di quel modello da “premio Nobel” oggi a Riace non rimane quasi più traccia.
A testimoniare la grande bufala messa in piedi in quindici anni sono infatti le pochissime famiglie di immigrati che si sono ben integrate, che vivono e lavorano in sintonia con il resto della comunità. Tutto il resto è stato sperpero di risorse pubbliche a vantaggio di pochi. A Riace, oggi sommersa dai debiti – si legge – è oggi in corso un’opera di “Delucanizzazione” al fine di ristabilire in pieno la legalità e dare alla luce nuovi progetti di rilancio per la cittadina ionica e la sua comunità.
Il sindaco Trifoli ha tenuto a ringraziare la Fiamma Tricolore per essere stato l’unico movimento politico a metterci la faccia in tutti questi anni e ad affrontare pubblicamente alla luce sole, in piazza, il tema dello sfruttamento degli immigrati e la mala gestione delle risorse ad essi destinata”.
De Leo, insieme alla delegazione missina, ha donato una targa ricordo e ringraziato il sindaco ed i riacesi “per essersi ribellati al malaffare e dimostrare che ancora oggi il voto è l’unica arma possibile nelle mani del cittadino per ripristinare la legalità in una comunità”. La delegazione ha espresso vicinanza al sindaco e stigmatizzato “il tentativo di ribaltare la volontà popolare da parte di una residuale magistratura radical chic che forte del sempre più confuso apparato legislativo italiano tenta di comprimere i diritti fondamentali dei cittadini”.
Redazione Calabria 7