Il Comitato tecnico scientifico ritiene che le attività delle sale da ballo possano essere consentite in zona bianca garantendo una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all’aperto, oltre all’utilizzo del Green Pass e l’utilizzo della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione del ballo, paragonabile alle attività fisiche al chiuso. E’ quanto fa sapere in sintesi il Cts al termine della seduta di ieri. Gli esperti hanno analizzato la richiesta di parere sulle attività che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali similari.
Nella giornata odierna, giovedì 7 ottobre, si riunirà a Roma il direttivo nazionale del Silb-Fipe, “che prenderà atto formalmente delle decisioni prese dal Cts e valuterà se ci siano le condizioni per continuare a dialogare attraverso un tavolo di confronto, oppure se sarà necessario passare alle proteste rumorose e diffuse. Ora la politica italiana può far sentire la sua voce. Il periodo del bla bla bla mi auguro sia finito”. Così Gianni Indino, presidente del Silb-Fipe Emilia-Romagna.
Nella giornata odierna, giovedì 7 ottobre, si riunirà a Roma il direttivo nazionale del Silb-Fipe, “che prenderà atto formalmente delle decisioni prese dal Cts e valuterà se ci siano le condizioni per continuare a dialogare attraverso un tavolo di confronto, oppure se sarà necessario passare alle proteste rumorose e diffuse. Ora la politica italiana può far sentire la sua voce. Il periodo del bla bla bla mi auguro sia finito”. Così Gianni Indino, presidente del Silb-Fipe Emilia-Romagna.
“Basta il Green Pass”
“Penso sia utile fare un ragionamento approfondito per ipotizzare un ampliamento. Lo dico perché le discoteche con la capienza del 35% non aprono, perché è antieconomico”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, rispondendo a una domanda sul parere del Cts per la riapertura delle discoteche. “Forse è meglio far andare le persone dentro una discoteca con il Green Pass – ha osservato Fedriga – rispetto a farle andare in locali che fanno la medesima attività e non ci sono controlli né Green pass. Lo dico anche per la sicurezza sanitaria”.