Nota stampa dell’associazione “CalabriaOltre” che, attraverso il suo coordinatore cittadino, Giuseppe Silipo, chiede un intervento importante per il cimitero di Catanzaro.
“Ci sono argomenti che dividono la politica. La TAV a livello nazionale, la cementificazione di Giovino a livello locale, sono solo due emblematici esempi. Ma ci sono argomenti che per etica, per moralità o, se vogliamo, per sensibilità, dovrebbero accomunare tutti, amministratori compresi.
“Ci sono argomenti che dividono la politica. La TAV a livello nazionale, la cementificazione di Giovino a livello locale, sono solo due emblematici esempi. Ma ci sono argomenti che per etica, per moralità o, se vogliamo, per sensibilità, dovrebbero accomunare tutti, amministratori compresi.
La premessa è d’obbligo per focalizzare l’attenzione sulla pietosa situazione in cui versa il cimitero di Via Paglia. Le foto che alleghiamo, dovete crederci, non rendono perfettamente l’idea dello stato di abbandono in cui versa questo luogo sacro, che meriterebbe ben altra attenzione. Sarebbe necessario un vero e proprio reportage che sicuramente riempirebbe un album fotografico.
Tombe completamente invase da erbacce, viali sporchi, cassonetti insufficienti e distanti, fontanelle che appena apri il rubinetto schizzano acqua da tutte le parti, scale pericolanti che attentano all’incolumità delle persone. Ci domandiamo se al Comune costi meno la normale manutenzione delle scale, piuttosto che il risarcimento per eventuali danni fisici a favore di qualche cittadino che dovesse infortunarsi a causa delle traballanti scalette.
E dire che la calda stagione è oramai alle porte. E imbattersi in qualche animaletto poco simpatico magari mimetizzato in quella che sembra uno spaccato di foresta, è un rischio oggettivamente reale.
Ci pensino i Signori amministratori. Anche loro, sicuramente, frequenteranno il cimitero come abitualmente fanno tantissimi catanzaresi. Diamo dignità ad un luogo di preghiera che racchiude tristezza e ricordi che non si cancellano con il tempo. E diamo dignità a quelle tombe abbandonate dove non c’è più nessun parente o amico che può portare un fiore. Perché questo sarebbe il minimo in un paese che si definisce “civile”.
Redazione Calabria 7