“Continuiamo ad essere antipatici e ad avere ragione in relazione alle infiltrazioni criminali spesso mafiose che riguardano lo smaltimento illegale di rifiuti in Toscana. Fermo restando il fatto che ovviamente fino a sentenza definitiva non bisogna criminalizzare nessuno, il sequestro di oggi, ad opera della Dia e dei Cc Forestali e del Noe, certifica l’interesse dei clan calabresi, in particolare del Grande Aracri, già dai noi segnalati, per il settore dei rifiuti. Questo sequestro è in continuità con l’inchiesta Keu e dimostra che nonostante sia piombato il silenzio sul caso, il lavoro di chi indaga continua”. Lo afferma in una nota Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto.
“I rifiuti rimangono purtroppo un qualcosa che piace ai mafiosi e – aggiunge – secondo le nostre analisi, in Italia e pure in Toscana ci sono il 95% di probabilità per gli imprenditori puliti di imbattersi in gruppi criminali. Siamo quindi in una situazione di Red Alert. Battiamo un colpo e non sottovalutiamo la situazione.
“I rifiuti rimangono purtroppo un qualcosa che piace ai mafiosi e – aggiunge – secondo le nostre analisi, in Italia e pure in Toscana ci sono il 95% di probabilità per gli imprenditori puliti di imbattersi in gruppi criminali. Siamo quindi in una situazione di Red Alert. Battiamo un colpo e non sottovalutiamo la situazione.
La Fondazione Antonino Caponnetto – conclude – c’è ed è disposta a dare una mano per contrastare il fenomeno coi propri esperti. Basta volerlo”.
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