Fiume Corace, Largo Prigioni, Pontepiccolo, Aranceto, fiume Alli e viale De Filippis. Tutte zone del capoluogo che, purtroppo, hanno in comune la vasta quantità di rifiuti gettata per strada o in posti nascosti diventati, ormai, vere e proprio discariche. Buste di spazzatura, vario materiale gettato da incivili, che stanno provocando un inquinamento ambientale non indifferente.
Sull’argomento, il consigliere di opposizione, Gianmichele Bosco, sul suo profilo Facebook ha voluto girare un breve filmato dove fa vedere la situazione nei luoghi precedentemente menzionati. Speriamo che l’Amministrazione comunale possa risolvere in tempi brevi il problema.
Sull’argomento, il consigliere di opposizione, Gianmichele Bosco, sul suo profilo Facebook ha voluto girare un breve filmato dove fa vedere la situazione nei luoghi precedentemente menzionati. Speriamo che l’Amministrazione comunale possa risolvere in tempi brevi il problema.
Non si sono fatti attendere i primi provvedimenti dell’Amministrazione comunale che, attraverso il primo cittadino, Sergio Abramo, ha annunciato la riattivazione delle cosiddette fototrappole.
Attraverso la sua pagina Facebook, il sindaco della città ha scritto che il servizio “verrà utilizzato per individuare, identificare e punire i trasgressori delle ordinanze sul conferimento dei rifiuti e, in generale, chi abbandona indiscriminatamente immondizia, ingombranti o altro, creando discariche abusive.
Le immagini raccolte dalle fototrappole verranno impiegate dalla Polizia locale, per procedere all’identificazione e con i provvedimenti nei confronti dei responsabili, e dalla Si.Eco., alla quale serviranno per intervenire e bonificare il territorio con maggiore tempestività e precisione.
Le fototrappole saranno un utilissimo supporto e un deterrente concreto nei confronti di chi ancora, purtroppo, fa finta di non sapere che esistono ordinanze in materia di rifiuti, che esiste un servizio di raccolta che funziona e che è seguito dalla stragrande maggioranza dei catanzaresi e che, soprattutto, pensa di poter gestire il territorio del capoluogo come la sua immensa pattumiera.
Un fenomeno che non fa altro che aumentare i costi per l’amministrazione penalizzando il decoro urbano della città e creando gravi danni all’ambiente”.