Rimpiazzo, la Dda chiede 31 condanne per boss e gregari dei Piscopisani (NOMI)

Una sola assoluzione è stata invocata dal pm della distrettuale di Catanzaro Andrea Mancuso nei confronti di un finanziere. Sentenza ad aprile

di Gabriella Passariello- Ha ricostruito in aula gli atti di indagine relativi all’operazione della Dda di Catanzaro “Rimpiazzo”, che ha portato il 9 aprile del 2019 a 31 arresti, contro il clan dei Piscopisani, che avevano base operativa a Bologna, e dove, nel corso del maxi blitz, sono state sequestrate armi riconducibili al clan. Un’organizzazione capace di piazzare la cocaina a Palermo, a conferma del ruolo egemone che la ‘ndrangheta svolge nel trattare grossi quantitativi di droga, rifornendo anche territori dove sono presenti altre mafie.Il pubblico ministero della distrettuale Andrea Mancuso, al termine della requisitoria ha chiesto 31 condanne a pene comprese tra i due e i trenta anni di reclusione e un’assoluzione. Tra le richieste di condanna compaiono i nomi del finanziere Giovanni Tinelli, Pantaleone Mancuso alias Scarpuni, Rosario Battaglia, alias Sarino, ritenuto uno dei capi del gruppo dei Piscopisani.

Le richieste di pena

Le richieste di pena

In particolare davanti al Tribunale collegiale di Vibo, il pubblico ministero ha invocato per Nicola Barba, 8 anni e 3mila euro di multa;  Rosario Battaglia, 30 anni; Giuseppe Brogna, 12 anni;  Nazzareno Colace, 11 anni e 4mila euro di multa; Domenico D’Angelo, 12 anni; Giuseppe D’Angelo, 15 anni; Angelo David, 16 anni e 1.500 euro di multa; Stefano Farfaglia 13 anni e sei mesi; Francesco Felice, 19 anni;  Ippolito Andrea Fortuna, 9 anni e 6mila euro; Maria Concetta Immacolata Fortuna, 11 anni; Michele Fortuna, 10 anni e 10 mesi; Nazzareno Galati, 22 anni e 6 mesi; Salvatore Giuseppe Galati,16 anni di reclusione; Benito La Bella, 20 anni e sei mesi; Giuseppe Lo Giudice, 5 anni, 4 mesi, 2mila euro di multa; Tommaso Lo Schiavo, 4 anni; Pantaleone Mancuso, 12 anni 4.500 euro di multa; Raffaella Mantella 2 anni; Michele Silvano Mazzeo, 12 anni e millecinquecento euro di multa; Nazzareno Pannace, 17 anni di reclusione; Francesco Popillo, 17 anni; Simone Prestanicola, 3 anni; Francesco Romano, 17 anni; Pierluigi Sorrentino, 17 anni; Michele Rinaldo Emilio Staropoli, 10 anni e 10mila di multa; Francesco Tassone, 16 anni; Annarita Tavella, 2 anni; Gianluca Rosario Tavella, 8 anni e seimila euro; Giovanni Tinelli, 3 anni di reclusione; Leonardo Domenico Vacatello, 9 anni, sei mesi, tremila euro di multa; Luigi Francesco Zuliani, 6 anni e 2mila euro.

Richiesta di assoluzione

Il pm della distrettuale di Catanzaro ha invocato l’assoluzione solo nei confronti del finanziere Mariano Natoli, di Termini Imerese in provincia di Palermo. Il verdetto del Tribunale collegiale di Vibo Valentia è previsto ad aprile.

Le ipotesi di accusa

Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio.

L’ambizione di scavalcare il clan Mancuso 

Secondo le ipotesi accusatorie il clan dei Piscopisani sarebbe stato un clan in ascesa, con l’ambizione di competere, fino a voler sostituire la cosca Mancuso di Limbadi, una delle più agguerrite del panorama mafioso calabrese, egemone sulla provincia Vibonese, come ha chiarito il procuratore Gratteri all’epoca degli arresti: “La cosca dei Piscopisani è un clan violento, solo apparentemente minore rispetto al clan Mancuso di Limbadi”.

Il collegio difensivo

Impegnati nel processo, tra gli altri gli avvocati Diego Brancia, Giuseppe Di Renzo, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Michelangelo Miceli, Tommaso Zavaglia, Giosuè Monaldo, Guido Contestabile, Gregorio Viscomi, Francesco Gambardella e tra i legali di parte civile, l’avvocato Giovanna Fronte per l’associazione antiracket e l’impresa Chiaramonte

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