La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha appellato le assoluzioni sentenziate in primo grado dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Rimpiazzo” contro il clan dei Piscopisani. Torneranno dunque sul banco degli imputati anche due finanzieri. Si tratta di Mariano Natoli, 54 anni di Termini Imerese, già in forza al Reparto operativo (difeso dagli avvocati Marcello Scarmato e Nazzareno Latassa) e Giovanni Tinelli, 46 anni di Trieste (assistito dall’avvocato Giuseppe Bagnato). Insieme a loro sono stati citati in giudizio dinnanzi alla Corte d’appello di Catanzaro (prima udienza in programma il 3 maggio prossimo) i seguenti imputati pure loro assolti in primo grado: Luigi Francesco Zuliani, 52 anni di Piscopio (avvocati Domenico Anania e Attilio Matacera); Gianluca Rosario Tavella, 53 anni di Vibo (avvocato Gaetano Scalamogna); Annarita Tavella, 36 anni di Vibo Valentia (avvocato Gaetano Scalamogna); Simone Prestanicola, 45 anni di Piscopio (avvocato Diego Brancia); Tommaso Lo Schiavo, 62 anni di Piscopio (avvocato Giacinto Inzillo); Michele Fortuna, 38 anni di Piscopio (avvocato Filippo Pagano); Nicola Barba, detto “Cola”, 70 anni di Vibo Valentia (avvocato Diego Brancia); Francesco Tassone, 45 anni di Vibo (avvocato Giuseppe Di Renzo); Raffaella Mantella, 49 anni di Vibo (avvocato Antonio Porcelli) e Maria Concetta Immacolata Fortuna, 65 anni di Piscopio (difesa dagli avvocati Domenico Anania e Sergio Rotundo).
I nomi degli altri imputati già citati in appello
I nomi degli altri imputati già citati in appello
Con un precedente provvedimento la Corte di appello, presieduta da Loredana De Franco, aveva citato in giudizio gli altri venti imputati condannati in primo grado. Si tratta di Rosario Battaglia, (in primo grado 28 anni di reclusione); Giuseppe Brogna, (in primo grado 10 anni); Nazzareno Colace, (in primo grado 8 anni e 3mila euro di multa); Domenico D’Angelo, (in primo grado 10 anni); Giuseppe D’Angelo, (in primo grado 10 anni); Angelo David, (in primo grado 10 anni); Francesco Felice, (in primo grado 16 anni e 8 mesi); Ippolito Andrea Fortuna, (in primo grado 8 anni); Nazzareno Galati, 8in primo grado 13 anni e 11 mesi); Salvatore Giuseppe Galati, (in primo grado 12 anni); Benito La Bella, (in primo grado 13 anni e 11 mesi); Giuseppe Lo Giudice, (in primo grado 6 anni e 8mila euro di multa); Pantaleone Mancuso, (in primo grado 8 anni e 8mila euro di multa); Michele Silvano Mazzeo, (in primo grado 8 anni e 5 mesi); Nazzareno Pannace, (in primo grado 13 anni e 5 mesi); Stefano Farfaglia, (in primo grado 10 anni); Francesco Popillo, (in primo grado 13 anni e 6 mesi); Francesco Romano, (in primo grado 13 anni e 5 mesi); Pierluigi Sorrentino, (in primo grado 13 anni e 4 mesi); Michele Rinaldo Emilio Staropoli, (in primo grado 9 anni e 6 mesi). I giudici dovranno decidere se confermare, ribaltare o riformare il verdetto espresso dai giudici di prime cure
Le ipotesi di accusa
Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale e rivelazione di segreti di ufficio.
L’ambizione di scavalcare il clan Mancuso
Secondo le ipotesi accusatorie il clan dei Piscopisani sarebbe stato un clan in ascesa, con l’ambizione di competere, fino a voler sostituire la cosca Mancuso di Limbadi, una delle più agguerrite del panorama mafioso calabrese, egemone sulla provincia vibonese, come ha chiarito il procuratore Gratteri all’epoca degli arresti: “La cosca dei Piscopisani è un clan violento, solo apparentemente minore rispetto al clan Mancuso di Limbadi”.
L’inizio dell’udienza e il collegio difensivo
I giudici di secondo grado hanno fissato l’inizio dell’appello per il prossimo 3 maggio e spetterà ai legali difensori, nel cui collegio compaiono anche i nomi degli avvocati Walter Franzè, Salvatore Staiano, Antonio Rocco, Andrea Alvaro, Guido Contestabile, Francesco Muzzopappa, Michelangelo Miceli, Giosuè Monaldo, Guido Contestabile, Francesco Sabatino, Francesco Calabrese, Luca Cianferoni, Francesco Gambardella, tentare di smontare le ipotesi accusatorie.