Un grave, immediato e concreto rischio di contrarre il Covid. E’ questa la motivazione alla base della richiesta dei legali difensori dell’avvocato catanzarese Giancarlo Pittelli, finito in carcere e trasferito a Nuoro per i reati contestati nel corso della maxi operazione Rinascita-Scott.
La difesa, composta dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile ed Enzo Galeota, ha richiesto, anticipando l’udienza prevista il prossimo 23 aprile, gli arresti domiciliari per Pittelli. L’istanza di scarcerazione è stata discussa ieri mattina al tribunale della Libertà di Catanzaro. Gli avvocati dell’ex parlamentare hanno illustrato le ragioni per le quali si ritiene urgente la scarcerazione di Pittelli, arrestato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa il 19 dicembre scorso. Pitteli, secondo la difesa, subisce una pena fisica e psichica, non prevista da alcuna norma, con inevitabili riflessi sulla natura del trattamento cui è costretto. Alla richiesta di scarcerazione si è opposto il pm Annamaria Frustaci, sostenendo che nel carcere di Nuoro non ci sono casi di Coronavirus. La decisione del giudice arriverà nei prossimi giorni.
La difesa, composta dagli avvocati Salvatore Staiano, Guido Contestabile ed Enzo Galeota, ha richiesto, anticipando l’udienza prevista il prossimo 23 aprile, gli arresti domiciliari per Pittelli. L’istanza di scarcerazione è stata discussa ieri mattina al tribunale della Libertà di Catanzaro. Gli avvocati dell’ex parlamentare hanno illustrato le ragioni per le quali si ritiene urgente la scarcerazione di Pittelli, arrestato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa il 19 dicembre scorso. Pitteli, secondo la difesa, subisce una pena fisica e psichica, non prevista da alcuna norma, con inevitabili riflessi sulla natura del trattamento cui è costretto. Alla richiesta di scarcerazione si è opposto il pm Annamaria Frustaci, sostenendo che nel carcere di Nuoro non ci sono casi di Coronavirus. La decisione del giudice arriverà nei prossimi giorni.
Redazione Calabria 7
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