di Gabriella Passariello- Sono quattordici gli imputati rispetto ai quali la Dda di Catanzaro ha depositato richiesta di ammissione di nuove prove nel processo Rinascita Scott contro capi e gregari delle cosche del Vibonese in corso nell’aula bunker di Lamezia, la cui mancata acquisizione (fornita da alcuni testi, siano essi collaboratori di giustizia o ufficiali di polizia giudiziaria e dall’integrazione di tutte una serie di intercettazioni) potrebbe inficiare in maniera determinante il risultato del processo. Oltre che per la posizione del penalista Giancarlo Pittelli, richiesta già avanzata al Tribunale collegiale di Vibo a dicembre dello scorso anno (LEGGI), con la differenza che nella nuova memoria del magistrato sono nove i collaboratori da escutere e non più dieci: non compare infatti il nome di Vincenzo Albanese, il pentito che in prima battuta era stato citato in qualità di teste, il pm antimafia Antonio De Bernardo vuole citare, come testimoni l’ispettore Giuseppe Molino e Nazzareno De Angelis, della Squadra mobile di Vibo, sezione criminalità organizzata, sulle posizioni relative a Paolo Lo Bianco e Vincenzo Barba, alias Musichiere, sollecitando inoltre l’estensione dell’incarico peritale di alcune trascrizioni intercettive, ufficiali di pg citati dal pubblico ministero anche per l’imputato Francesco Barbieri, inteso Ciccio, vicino ad Antonio Giuseppe Accorinti, alias Peppone, a cui si aggiunge l’escussione del pentito Maurizio Cortese, per Antonio la Rosa, inteso Ciondolino, promotore e vertice della omonima ‘ndrina, attiva sul territorio di Tropea e nell’hinterland e Domenico Polito Salvatore.
“Elementi investigativi irrinunciabili”
“Elementi investigativi irrinunciabili”
Per la Dda di Catanzaro esistono elementi investigativi, che presentano “ulteriori e irrinunciabili caratteri di novità” rispetto al compendio probatorio in atti anche nei confronti degli imputati Pasquale, Nicola, Domenico e Salvatore Bonavota, Domenico Cugliari, Giuseppe Barbieri, Onofrio Barbieri e Mario De Rito. Si tratta di ulteriori elementi probatori derivanti dalle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Vincenzo Albanese, teste da escutere secondo il pm insieme a Francesco Maida del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo. Richiesta di ammissione di nuove prove anche per Giuseppe Fortuna e Gaetano lo Schiavo, rispetto ai quali è stata formulata la citazione in qualità di testi del luogotenente Angelo Valeri, del Ros dei carabinieri di Roma, alla luce della recente inchiesta della Dda di Catanzaro, nome in codice “Assocompari”.
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