Servirà una nuova udienza (fissata per il prossimo 3 maggio) alla prima sezione della Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Giulio De Gregorio, consiglieri Adriana Pezzo e Giovanna Gioia) per sciogliere le riserve in ordine alla richiesta di ricusazione del gup Claudio Paris proposta dai legali di Antonio Ierullo, gli avvocati Salvatore Staiano e Sergio Rotundo. Il giudice che rischia di essere ricusato non è uno qualsiasi ma è il gup che dovrà decidere sulle richieste di condanna di 84 imputati che hanno optato per il rito abbreviato nell’ambito di un altro troncone di “Rinascita Scott”, il processo contro la ‘ndrangheta vibonese.
Il verdetto della Cassazione
Il verdetto della Cassazione
Riepilogo delle puntate precedenti: nello scorso mese di febbraio la prima sezione penale della Corte di Cassazione (presidente Monica Boni, relatore Roberto Binenti) aveva accolto il ricorso proposto dai difensori di Ierullo, uno degli imputati coinvolti nel procedimento penale. Secondo quanto sostenuto dalla difesa, nel corso delle indagini preliminari Paris aveva svolto le funzioni di gip disponendo la riapertura delle indagini sull’omicidio di Alfredo Cracolici, figura di vertice dell’omonimo clan di Maierato, ucciso nel febbraio del 2002 da un commando del quale – per la Dda – faceva parte lo stesso Antonio Ierullo. La Cassazione ha valutato fondato il ricorso disponendo l’annullamento con rinvio alla Corte d’Appello di Catanzaro per un nuovo giudizio.
L’udienza-bis in Corte d’Appello
L’udienza camerale si è svolta nei giorni scorsi e il collegio ha sentito dapprima il sostituto procuratore generale Raffaela Sforza e poi i difensori dell’imputato, l’avvocato Staiano e l’avvocato Costarella (quest’ultimo in sostituzione dell’avvocato Rotundo). Mentre la Procura generale ha espresso parere favorevole all’accoglimento della dichiarazione; la difesa ha insistito sull’accoglimento della ricusazione con conseguente dichiarazione di inefficacia del decreto dispositivo del giudizio. Il collegio ha chiesto l’acquisizione di tutti gli atti dell’udienza preliminare prima di emettere il verdetto che, a questo punto, arriverà il prossimo 3 maggio.
Verso la ricusazione del gup
Visto il precedente pronunciamento della Corte di Cassazione la ricusazione di Paris appare probabile. Resta da capire l’eventuale dichiarazione di inefficacia del decreto dispositivo del giudizio riguarderà il solo Ierullo o tutti gli altri imputati mandati a processo dal gup nell’udienza dello scorso mese di settembre. Un rebus di non poco conto che troverà la sua soluzione nell’udienza fissata per la prossima settimana. (mi.fa.)
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