Rinascita Scott, giudici in camera di consiglio alla Scuola di Polizia. Nel 2017 Black Money deciso in albergo

Il maxi processo alla 'ndrangheta vibonese è durato appena mille giorni. Ecco chi sono le tre giudici che pronunceranno una sentenza storica

Oltre cinquecento udienze celebrate in quasi tre anni, una maxi-requisitoria di un mese e un’estate intera trascorsa nell’aula bunker di Lamezia Terme con una pausa di qualche settimana. Mille giorni. Tanto è durato il troncone principale del maxi processo “Rinascita Scott”. A meno di quattro anni dalla colossale operazione che nella notte tra il 18 e il 19 dicembre del 2019 ha portato all’arresto di oltre 300 persone decapitando l’intera struttura della ‘ndrangheta vibonese, tre giovanissime giudici si sono ritirate in camera di consiglio, all’interno della scuola di polizia di Vibo Valentia, protette e vigilate in una delle strutture più sicure della città, lontano da occhi indiscreti, isolate dal mondo esterno almeno fino al 6 novembre. A chiusura del dibattimento hanno fatto sapere che la sentenza verrà pronunciata non prima di quella data. Più o meno venti giorni prima di emettere un verdetto storico che arriverà in tempi record visti i numeri del processo con più di 400 imputati da giudicare tra presunti boss, sodali, politici, imprenditori, professionisti finiti nella rete della Dda di Catanzaro.

I mille giorni del maxi processo

I mille giorni del maxi processo

Due anni e nove mesi di udienze, quasi sempre dal lunedì al venerdì, dalle 10 del mattino fino alle 8 di sera e, in qualche caso, anche oltre la mezzanotte. Se il processo di primo grado si chiuderà ben prima della scadenza dei termini, il merito è principalmente di queste tre giovani giudici che hanno degnamente rappresentato il Tribunale collegiale di Vibo Valentia e che non si sono mai risparmiate mostrando stachanovismo nel lavoro, aplomb nei momenti più complicati, inesauribile pazienza nel far conciliare diritti ed esigenze di pm, avvocati, parti civili, detenuti. La più “anziana” delle tre toghe ha appena compiuto 41 anni ed è di Fivizzano, provincia di Massa-Carrara (Toscana). Si chiama Brigida Cavasino ed è il presidente del collegio giudicante. A latere la calabrese di 36 anni Claudia Caputo e la campana di Napoli, Germana Radice, di un anno più grande. Un collegio tutto femminile deciderà le sorti del più imponente processo mai celebrato contro la ‘ndrangheta.

Il precedente con la camera di consiglio in albergo

Prima di loro altre tre giovani magistrate avevano fatto scelte diverse preferendo agli spartani locali di una caserma dove scrivere la sentenza la comodità di un albergo in pieno centro cittadino. Correva l’anno 2017 e a Vibo si concludeva un altro grande processo scaturito dall’operazione Black Money. Dopo nove giorni di camera di consiglio, il Tribunale collegiale sentenziava 9 condanne a fronte delle 20 chieste dalla pubblica accusa, 47 anni di reclusione a carico dei 21 presunti esponenti del clan Mancuso di Limbadi rispetto ai quasi 220 chiesti dal pm antimafia dell’epoca, Marisa Manzini. Altri tempi, altro processo, altri protagonisti.

Da Costa Pulita a Rinascita Scott

Brigida Cavasino, Claudia Caputo e Germana Radice sono state decisamente più veloci dei colleghi e delle colleghe che hanno indossato la toga tentando di portare al termine il processo di primo grado con rito ordinario sfociato dall’operazione “Costa Pulita”. Un’inchiesta firmata da Camillo Falvo quando l’attuale procuratore di Vibo era sostituto della Dda di Catanzaro applicato nel Vibonese. Quel processo è partito nel 2018 e non si è ancora concluso tra cambi di giudici, trasferimenti di magistrati, imprevisti vari. Forse nella prossima udienza il pm antimafia Annamaria Frustaci riuscirà finalmente a concludere la sua requisitoria e a formulare le richieste di pena per gli imputati. Poi toccherà alle difese e se tutto filerà liscio la sentenza arriverà entro il 2023, sette anni dopo il blitz messo a segno dai carabinieri. Di sicuro farà prima il presidente Brigida Cavasino a leggere nell’aula bunker di Lamezia il verdetto del maxi processo “Rinascita Scott”. A mille giorni dalla prima udienza. Comunque vada sarà un’impresa per la giustizia lumaca di Vibo.

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