Una sfilza di risarcimenti e confische sono stati disposti dai giudici del Tribunale collegiale di Catanzaro quasi al termine della lettura della sentenza di primo grado “Rinascita Scott”, che ha decapitato le cosche del Vibonese. Il collegio, presieduto da Gilda Cavasino ha stabilito la condanna in solido per tutti gli imputati ai quale è stata contestata l’associazione, al risarcimento del danno in favore della presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’interno, del Commissariato straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, della Regione Calabria, della Provincia di Vibo, dei Comuni di Vibo, di Sant’Onofrio, di Pizzo, di Limbadi, di Stefanaconi, di Nicotera, di Filandari, di Filogaso, di Mileto, di Tropea, di Ricadi, di San Costantino Calabro, di Ionadi, di San Gregorio D’Ippona, di Cessaniti, di Maierato, di Zungri, dell’Associazione libera, dell’associazione Antiracket e Antiusura della Provincia di Vibo, risarcimento da liquidarsi in separata sede. Mario Artusa è stato condannato a, risarcimento in favore di Antonio Lopez Y Royo da liquidarsi in separata sede, Nicola Barba è stato condannato in favore della costituita parte civile Giuseppe Sergio Baroni da liquidarsi in separata sede e inoltre lo stesso imputato Nicola Barba insieme aFrancesco Cannatà, Gianfranco Ferrante e Domenico Bruno Moscato in solido tra di loro sono stati condannati al risarcimento danno in favore della costituita parte civile “Fondazione interesse Uomo onlus”, sempre da liquidarsi in separata sede.
Francesco Barbieri, 59 anni, è stato condannato al risarcimento del danno in favore della “Casa del colore srl” da liquidarsi in separata sede, mentre Onofrio Barbieri, Domenico Bonavota e Andrea Mantella in solido condannati a risarcire Anna Boseggia in 50mila euro. E ancora Domenico Camillò 29 anni, Luigi Federici, Salvatore Morelli, e Giuseppe Suriano, in solido tra loro, a risarcire il danno in favore della costituita parte civile Credito cooperativo di San Calogero e Maierato Bbc del Vibonese; Francesca Callotta a risarcire Marco D’Agostino; Chiarina Cristelli al risarcimento dell’Asp di Vibo; Domenico Lo Bianco, 61 anni, Antonio Mario Tripodi, Domenico Tripodi e Sante Tripodi in solido tra di loro nei confronti di Antonio Facciolo; Andrea Mantella e Salvatore Morelli in solido a risarcire in favore delle parti costituite Vincenzo Alberto Maria Renda e Eurospin Sicilia spa; Michele Marinaro al risarcimento del Ministero dell’economia e delle finanze, Salvatore Francesco Mazzotta a risarcire Danova Vanya Lekova che liquida in 50mila euro; Rosario Pugliese al risarciemento di Bartolomeo Arena, Danilo Tripodi a risarcire il Ministero della giustizia, Antonio Ventura a risarcire il Ministero della difesa; Concetta Vozza a risarcire Vittoria Siclari.
Le confische di imprese, ditte e immobili disposti dai giudici
Il Tribunale collegiale di Vibo, nell’aula bunker di Lamezia, ha disposto la confisca di due immobili, un’auto e di 24 imprese. Si tratta dell’impressa individuale “Lo Bianco Orazio” e società “Paradiso srl”; impresa individuale “Lo Bianco Michele”, “Elite Cafè”, “Tabaccheria di Cugliari Maria Teresa”; “Bar La Vela”; “Super auto di Pitito Angela”; ditta individuale “Surace Cristian; ditta individuale “La Piana Giuseppe Agri srls”; “Italiantrade srl”; società “Gsrb srl”; due immobile del Comune di Vibo; “Società C&c srl”; società “Fides sas”, società “Ottantasei srl”; società “Naturella frutta”; “I Dolci sapori” di Zinnà Daniel e “I dolci sapori” di Ventrice Orsola; il bar denominato “Mi.ami”; autovettura “Range Rover modello Evoque”; “Mc metalli srl”, “Fortuna Costruzioni srl”, F&G srls”; la tabaccheria di “Serratore Rosa”; Ristorante “La Villetta” e “Futura srl”. (g.p.)
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