Rinascita Scott, il comandante del Ros: “Pittelli in azione per svelare i segreti di Mantella al boss”

Nel maxi processo il controesame al colonnello Migliavacca. Per l'avvocato Staiano l'azione di Pittelli è legittima: "Ha esercitato il suo mandato difensivo"

di Mimmo Famularo – Da una parte il colonnello Giovanni Migliavacca, comandante del Ros di Catanzaro, tra gli investigatori di punta della maxi inchiesta trasformatasi poi nel maxi processo “Rinascita Scott; dall’altra uno dei principali avvocati del collegio difensivo, Salvatore Staiano, insieme al collega Guido Contestabile, legale di fiducia di Giancarlo Pittelli. In mezzo il pm antimafia Annamaria Frustaci. Teatro di una sorte di “triello” che ha riservato scintille e non poche sorprese l’aula bunker di Lamezia Terme. Al centro del controesame, portato avanti con la solita vivacità espositiva e gestuale dall’avvocato Staiano, la figura di Giancarlo Pittelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la Dda di Catanzaro avrebbe fornito al boss Luigi Mancuso le dichiarazioni messe a verbale dal collaboratore di giustizia Andrea Mantella, il cui pentimento aveva fatto tremare tra la primavera e l’autunno del 2016 la ‘ndrangheta vibonese e i “colletti bianchi”.

La “caccia” ai verbali di Mantella

La “caccia” ai verbali di Mantella

“Cosa ha comunicato Pittelli agli altri?”: è questa la domanda che l’avvocato Staiano pone a più riprese al colonnello Migliavacca. “Le captazioni che abbiamo commentato in informativa da luglio fino a ottobre del 2016 – risponde il comandante del Ros – ci hanno fatto ipotizzare un’azione di Pittelli diretta a conoscere ciò che Mantella stava dichiarando per riportarlo a Luigi Mancuso”. Proprio nel mese di luglio del 2016 la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro aveva depositato i primi verbali pieni di omissis di Andrea Mantella nell’ambito del processo “Black Money” che si stava celebrando dinnanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. “Io non conosco la data in cui i verbali furono depositati nel processo Black Money – sottolinea il colonnello – ma il riferimento nelle intercettazioni era al contenuto dei verbali omissati”. Per la difesa i verbali di Mantella erano già pubblici e noti a Pittelli che si sarebbe mosso “legittimamente” nel perimetro del suo mandato difensivo. Per l’accusa però il compito del penalista catanzarese sarebbe stato altro, ovvero cercare di capire cosa si nascondesse dietro gli omissis: “C’era una tendenza – spiega Migliavacca – a sapere qualcos’altro”.

“Nessun fascicolo consegnato al boss Luigi Mancuso da Pittelli”

Nel corso del controesame si fa riferimento a un paio di conversazioni intercettate dal Ros. La prima di cui si parla si riferisce al 29 luglio del 2016 quando Giovanni Giamborino, ritenuto uno dei “fedelissimi” del boss Luigi Mancuso, viene contattato da Giancarlo Pittelli e nello stesso pomeriggio i due si incontrano nello studio dell’avvocato. Al ritorno a Vibo la microspia piazzata nell’auto di Giamborino registra un paio di frasi che attirano l’attenzione degli investigatori. “Parlano – sostiene Migliavacca in aula – di verbali omissati di Mantella e fanno riferimento al fatto che ci siano imprenditori, avvocati e medici”. L’ufficiale precisa meglio i contorni dell’accusa: “Non abbiamo mai sostenuto che Pittelli portasse un fascicolo pieno di verbali a Mancuso, ma che si fosse attivato per portare informazioni su qualcosa di ulteriore. Noi non abbiamo mai visto che siano stati consegnati verbali, appunti, fogli di sintesi o altro. Sappiamo che era alla continua ricerca di informazioni per sapere cosa ci fosse sotto gli omissis”. Incalzato sul punto dall’avvocato Staiano, Migliavacca fa riferimento a un’altra conversazione intercettata dal Ros che risale all’8 agosto del 2016 quando Giovanni Giamborino e Pasquale Gallone incontrano Giancarlo Pittelli fuori dal carcere: “Vedo cosa riesco a sapere e tutto che ciò so glielo dico”. A chi? A Luigi Mancuso. “C’è la volontà di farlo incontrare – spiega l’ufficiale – per riferire determinate cose”. Per Staiano tutto lecito nell’ambito di un mandato difensivo; per la Dda di Catanzaro e per il Ros il contrario, ovvero il tentativo di fornire in anticipo al boss i “segreti” svelati da Mantella.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Vittima un pensionato di 63 anni, che viveva solo. A chiedere aiuto sono stati i vicini, preoccupati dalle urla giunte dall'abitazione
Tutti gli indicatori economici testimoniano una crescita costante dell’Istituto e la continua valorizzazione del suo patrimonio
"In una situazione di urgenza - afferma Alecci - l’utilizzo di un defibrillatore da parte di un operatore debitamente formato, può risultare decisivo per salvare una vita umana"
Il direttore della Prevenzione Francesco Vaia: "Istituito tavolo tra ministeri. Contagi? Abbastanza contenuti"
Si tratta di una storia d’amore contemporanea ambientata principalmente a Recanati, città natale di Giacomo Leopardi, che rappresenta il leitmotiv della vita dei cinque protagonisti
"Preoccupazione" per la "costruzione, all’interno dell’ambito portuale, di una tensostruttura da adibire a tendopoli per l’accoglienza dei migranti"
L'uomo è accusato di aver ucciso la madre. Il corpo trovato durante le operazioni di spegnimento del rogo
Gli agenti di polizia hanno avviato le indagini per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto
"Ancora una volta assolto. Ancora una bella pagina di giustizia", ha detto il primo cittadino
A carico dell'ufficiale giudiziario è stato inoltre disposto il sequestro preventivo "per sproporzione" in relazione a beni per un valore superiore a 150.000 euro
RUBRICHE

Calabria7 utilizza cookie, suoi e di terze parti, per offrirti il miglior servizio possibile, misurare il coinvolgimento degli utenti e offrire contenuti mirati.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2023 © All rights reserved