In prima fila, ad assistere alla lettura della sentenza del maxiprocesso “Rinascita Scott”, nell’aula bunker di Lamezia Terme, c’era il procuratore facente funzioni della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Capomolla. Con al fianco i sostituti procuratori Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo, è toccato a lui commentare il verdetto emesso dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia all’epilogo del processo di primo grado del filone ordinario.
“L’impianto accusatorio con riferimento alla struttura, all’associazione di tipo ‘ndranghetistico rimane confermato”, ha dichiarato Capomolla davanti a taccuini e telecamere provenienti da mezzo mondo. “Ora è necessario verificare tutte le altre decisioni e posizioni. La struttura dell’organizzazione criminale è confermata dalle numerosissime condanne per il delitto di cui all’art. 416 bis e questo credo che sia la conferma più evidente della struttura che è stata data dalla Procura di Catanzaro”.
Gratteri non c’era
In aula era atteso anche Nicola Gratteri che, tuttavia, non si è visto. “Oggi era un’attività processuale – ha evidenziato Capomolla – e sono i ruoli che vengono ricoperti in un dato momento sul piano delle istituzioni che determinano poi la partecipazione o meno del soggetto che ricopre quel ruolo ad un’attività processuale. Oggi era la conclusione con la lettura del dispositivo di un lavoro imbastito dalla Procura di Catanzaro davanti al tribunale di Vibo Valentia”.
Il verdetto del Tribunale di Vibo conferma la pervasività della criminalità organizzata nella provincia di Vibo: “Così diffusa, così allarmante ed inquietante – ha ribadito – che penso si possa far rilevare che non c’era nessun aspetto della vita del tessuto economico sociale della provincia che non fosse condizionato dalla capacità della forza intimidatoria di questa organizzazione criminale così pericolosa”. Sull’assoluzione dei politici Capomolla ha aggiunto: “Il dispositivo del tribunale di Vibo Valentia, dovendo ancora dare merito al collegio dell’impegno che è stato profuso, è complesso ed articolato; quindi dovrà essere necessariamente oggetto di un’analisi approfondita da parte dell’ufficio di procura della Repubblica”.