Rinascita-Scott in Appello, rigettata la richiesta di ascoltare i pentiti

La corte accoglie altre istanze, ma ne respinge la maggior parte. "Non appare necessaria l'audizione del neocollaboratore Megna"
costringe figlie a prostituirsi


Disposta l’acquisizione della sentenza irrevocabile indicata al superiore punto 9, nell’interesse di Cracolici Domenico; dei ticket per i buoni mensa; della consulenza tecnica avente ad oggetto la trascrizione del progressivo n. 131; della documentazione prodotta dalla difesa della terza interessata Impellizzieri Antonietta; del dispositivo della sentenza di assoluzione di Gioffrè Gregorio emessa dal Gup di Catanzaro nel processo “PetrolMafia” e, come controprova richiesta dal Procuratore generale, dell’atto d’appello proposto avverso tale sentenza per la specifica posizione. Dichiara manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata da Vincenzo Alberto Maria Renda in relazione alle norme che attribuiscono al pubblico ministero la facoltà di impugnare le sentenze di proscioglimento.

Rigettata la richiesta di ascoltare i pentiti

Rigettata la richiesta di ascoltare i pentiti

Rigetta tutte le altre richieste istruttorie formulate dalle parti compresa quella della Procura generale di escutere i collaboratori di giustizia Bartolomeo Arena, Raffaele Moscato, Andrea Mantella, Emanuele Mancuso. Sono queste le determinazioni della Corte d’Appello di Catanzaro presieduta dal giudice Caterina Capitò (a latere Antonio Giglio e Carlo Fontanazza) condensate nelle sette pagine dell’ordinanza emessa nella giornata odierna nel corso dell’udienza del processo d’Appello “Rinascita-Scott” che vede imputate 74 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, armi, intestazione fittizia di beni, usura ed altro, con l’aggravante delle modalità mafiose. Richieste istruttorie che erano state formulate dalle parti nella recente udienza.

Non appare necessaria l’audizione del neocollaboratore Megna

Sul punto dei collaboratori di giustizia, la Corte ha evidenziato che trattandosi di soggetti che “hanno già reso articolate dichiarazioni delle quali non vengono segnalati specifici profili di incompletezza suscettibili di approfondimento”; inoltre sulla richiesta di audizione del neo collaboratore Pasquale Megna, i giudici evidenziano che tale istanza e quella dell’acquisizione delle intercettazioni provenienti da altro procedimento “fanno riferimento all’ipotesi di cui all’art. 603 comma 2 c.p.p. della prova sopravvenuta o scoperta dopo il giudizio di primo grado; nello specifico, quanto alle intercettazioni provenienti da altro procedimento, indipendentemente dal carattere sopravvenuto o meno della prova, l’acquisizione non appare assolutamente necessaria ai fini della decisione, atteso che dalle trascrizioni depositate a corredo dell’istanza non è dato evincere la decisiva rilevanza delle conversazioni rispetto ai reati in contestazione (su cui è intervenuta condanna in primo grado); né vengono illustrate le ragioni che renderebbero la prova indispensabile ai fini del completamento del quadro probatorio in relazione a specifici aspetti della regiudicanda”. Analogamente, sempre secondo i giudici, “non appare assolutamente necessaria ai fini della decisione l’audizione del neocollaboratore Megna, atteso che dai verbali depositati non emerge il riferimento a fatti specifici che rivestano il carattere della decisività, in relazione alle contestazioni per cui si procede a carico di Gallone Pasquale, rispetto alla piattaforma probatoria già posta a fondamento della condanna intervenuta in primo grado. (f. p.)

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Il piccolo era solo in casa: la mamma era andata ad accompagnare a scuola la sorellina
I silani si rendono protagonisti di buona prestazione, ma nel finale graffia ancora il bomber campano
Il 27enne Gheorghe Dimitru Carculea rimase schiacciato da un eucalipto nel 2013
Un uomo armato ha fatto irruzione nel locale, sparando diversi colpi di arma da fuoco e poi rivolgendo la pistola contro se stesso
I giovani hanno riportato ferite superficiali alle braccia e alle gambe
Le due donne sono state ritenute colpevoli dal gup di maltrattamenti nei confronti di un bambino disabile di 6 anni
La coppia – 41 anni lui, 43 anni lei – è stata denunciata dai carabinieri per atti osceni in luogo pubblico
I filmati venivano pubblicati online su siti illegali attraverso i quali l'uomo avrebbe avuto accesso anche a materiale pedopornografico
Alla vista dei poliziotti, la donna è andata ancora di più in escandescenza arrivando ad aggredirli e a sputargli addosso
Un quarantaseienne originario della Tunisia è stato fermato dai carabinieri
RUBRICHE

Calabria7 utilizza cookie, suoi e di terze parti, per offrirti il miglior servizio possibile, misurare il coinvolgimento degli utenti e offrire contenuti mirati.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2023 © All rights reserved