di Mimmo Famularo – Annullamento con rinvio e atti trasmessi a Catanzaro per un nuovo giudizio del Tribunale del Riesame riunito in diversa composizione. E’ quanto deciso dalla quinta sezione della Corte di Cassazione nei confronti di Pietro Giamborino, il 62enne ex consigliere regionale di Piscopio, frazione di Vibo Valentia, arrestato nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott”. I giudici della Suprema corte hanno quindi accolto il ricorso presentato dagli avvocati Anselmo Torchia e Salvino Mondello.
Le accuse a Giamborino
Le accuse a Giamborino
Giamborino era stato arrestato lo scorso 20 dicembre nel blitz condotto dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Inizialmente l’accusa era di associazione mafiosa ma un primo giudizio del Tribunale del Riesame aveva riqualificato il reato in concorso esterno confermando le ipotesi di corruzione elettorale e traffico di influenze illecite. Nell’operazione del 19 dicembre scorso era stato arrestato e condotto in carcere a Reggio Calabria. I suoi avvocati avevano quindi proposto un primo ricorso e il Riesame aveva concesso all’ex consigliere regionale del Partito democratico i domiciliari. Secondo l’accusa Giamborino, avrebbe ottenuto vantaggi “impegnandosi in maniera fattiva, continuativa e concreta ad agire per gli interessi e vantaggi dell’organizzazione, offrendo ovvero promettendo la somministrazione di utilità di varia natura, ivi incluso il conseguimento di impieghi pubblici (in particolar modo, l’aggiudicazione di lavori ad imprenditori vicini ai Piscopisani) e privati, mantenendo i rapporti con esponenti di altre articolazioni della ‘ndrangheta (segnatamente, della cosca Fiare’, Razionale, Gasparro) e con i ‘colletti bianchi’ (professionisti, imprenditori, politici, appartenenti alla massoneria), di riferimento per la risoluzione dei problemi dell’organizzazione”.
La Dda ha chiesto il rinvio a giudizio
Adesso arriva il verdetto della Cassazione che rispedisce la palla nuovamente al Tribunale di Catanzaro per un nuovo esame della sua posizione circa le esigenze cautelari. Nel frattempo la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio di Pietro Giamborino nel corso dell’udienza preliminare dinanzi al gup Claudio Paris nel procedimento penale scaturito dall’inchiesta “Rinascita Scott” che si sta celebrando nell’aula bunker del carcere di Rebibbia.