Scarcerato l’ex sindaco di Pizzo Calabro Gianluca Callipo, arrestato il 19 dicembre 2019 nel contesto del blitz “Rinascita-Scott” con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e abuso d’ufficio aggravato dalle modalità mafiose.
Va detto che la stessa Procura generale presso la Suprema Corte aveva chiesto – cosa che non capita tutti i giorni – di rimettere il giovane politico napitino in libertà, annullando con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emanata nei suo confronti l’anno scorso. I giudici della Sesta sezione, però, hanno dato la più ampia delle soddisfazioni al pool legale costituito dagli avvocati Roberto Franco, Francesco Gambardella, Vincenzo Trungadi e Armando Veneto, che in una corposissima super-memoria avevano sottolineato la ritenuta inesistenza dei legami malavitosi contestati all’ex presidente nazionale di Anci Giovani (il “giovanile” dell’Associazione nazionale Comuni italiani) e presidente calabrese dell’Anci al momento dell’arresto, in particolare l’aver supportato l’ascesa delle ‘ndrine Mazzotta (a Pizzo Calabro) e Razionale-Gasparro (a San Gregorio d’Ippona). Chiamiamola un regalo di compleanno tardivo, visto che Callipo ha compiuto 38 anni il 14 giugno – il più amaro dei suoi compleanni, sicuramente -, ma la Corte ha ritenuto talmente fondata e documentata la tesi del suo collegio difensivo riguardo al suo arresto da annullare senza rinvio la misura cautelare che gravava su Callipo dal dicembre scorso.
Callipo – che a questo punto, a parte affrontare il giudizio di merito per “Rinascita-Scott”, potrà riflettere se tornare nell’agone politico da uomo libero – era il vero “astro nascente” della politica vibonese e calabrese più in genere.
Sul territorio provinciale di Vibo Valentia, a dispetto della giovane età dal punto di vista anagrafico, è stato per lunghi anni un solidissimo punto di riferimento per il Partito democratico e per l’intera coalizione di centrosinistra. In arrivo da un quadriennio da assessore provinciale a Sport, Turismo e Programmazione comunitaria, quando presidente della Provincia vibonese era Salvatore Solano, alle Comunali del 6 e 7 maggio del 2012 Gianluca Callipo – nipote dell’altro e ancor più celebre Callipo, l’ex presidente di Confindustria Calabria e oggi consigliere regionale forse dimissionario o forse no, Pippo Callipo – aveva “sbancato” diventando sindaco di Pizzo Calabro quando aveva ancòra soltanto 29 anni. Il politico emergente, supportato dalla lista civica Tocca a te, conquistò il 56,6% dei suffragi, lasciando ai suoi tre competitor davvero solo le briciole: il più votato del terzetto, Giuseppe Marino, non andò oltre uno scarno 16% dei voti.
A metà degli anni Dieci, l’innamoramento per le politiche del new deal piddino incarnato da Matteo Renzi, di cui in un brevissimo volgere diventa l’ “uomo forte” in Calabria. Da allora, un’ascesa apparentemente incontenibile: nel 2014, in occcasione delle Primarie per l’individuazione dell’aspirante di centrosinistra a succedere a Peppe Scopelliti, aveva eroso un imponente 42% di suffragi al designato Mario Oliverio, che alle Regionali 2015 poi riuscì a imporsi diventando Presidente. Giusto il 30 ottobre di quello stesso 2015, il giovane Callipo viene eletto presidente nazionale dell’Anci. Due anni dopo, a Pizzo si rivota e a dispetto dei “guai” col Bilancio di previsione, non approvato né dalla Giunta né dal Consiglio comunale, alle urne davvero non ce n’è per nessuno: perfino un “vecchio marpione” della politica calabrese come l’ex consigliere regionale napitino Antonio Borrello deve inchinarsi al faro “verde” del centrosinistra. E non solo: a fine primo mandato, Gianluca Callipo incrementa i suoi consensi, sfondando il muro del 60% (62,3% col sostegno della civica “Futura”). Sempre nel 2017, il 30 ottobre – a due anni esatti dunque dall’indicazione come leader nazionale di Anci Giovani – Callipo, forte anche del clamoroso successo-bis appena incassato nella sua città, viene acclamato alla guida di Anci Calabria.
A distanza di sette lunghissimi anni d’interminabili successi politici, la “svolta” di Callipo si materializza nel 2019, quando si succedono i rumors di un politico napitino deluso dal Partito democratico pronto a lasciare sia i dèm sia il centrosinistra: alla volta di Forza Italia, si disse. Accadde più o meno così, nel senso che il sindaco di Pizzo al suo secondo mandato lasciò un Pd non più renziano (in quelle fasi, peraltro, Italia Viva era ancòra di là da venire) e si accodò alla folta platea di soggetti politici, civici e “misti” che il 13 aprile 2019 presero parte alla singolare ufficializzazione di una candidatura durata mesi, ma caducata prima delle Regionali: quella del collega primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto (qui fotografato appunto con Gianluca Callipo).
Callipo, secondo quanto illustrato al Centro agroalimentare di Lamezia Terme nell’aprile dello scorso anno, avrebbe dato sostegno politico-elettorale all’esponente di Forza Italia con una lista civica denominata ConSenso Civico: la candidatura-Occhiuto però fu ritirata, mentre Callipo venne arrestato un mese prima delle Regionali che incoronarono poi altro “big” forzista, la fino ad allora viceOcchiuto al Comune di Cosenza, ma al tempo stesso coordinatrice regionale degli azzurri, Jole Santelli.