Rinascita Scott, le dichiarazioni di Stilo su avvocati di Catanzaro e Vibo nel mirino del Ros

Nel corso del maxi processo contro le cosche del Vibonese, la Dda di Catanzaro ha depositato una nota integrativa dei carabinieri del Ros

di Gabriella Passariello- Estorsioni per conto dei boss, processi inquinati per ottenere verdetti favorevoli per clienti sodali o affiliati alla ‘ndrangheta, informazioni riservate svelate da cancellieri o commessi dei Palazzi di giustizia di Catanzaro e Vibo. Le dichiarazioni dell’avvocato Francesco Stilo su presunti comportamenti censurabili di alcuni sui colleghi non sono caduti nel nulla, ma sono confluiti in un fascicolo del Ros, delegati alle indagini dalla Dda di Catanzaro e depositati al processo Rinascita Scott, che si sta celebrano nell’aula bunker di Lamezia Terme. Il Ros ha proceduto a identificare gli avvocati individuati da Stilo, consultando l’albo professionale,  a caccia di riscontri con quanto dichiarato anche dai collaboratori di giustizia Andrea Mantella, Raffaele Moscato ed Emanuele Mancuso nella versione degli atti omissati e acquisiti agli atti del processo. Nella nota integrativa del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri Stilo pronuncia nomi e cognomi dei professionisti del foro di Catanzaro e Vibo poco inclini a pratiche lecite. Dichiara che un legale di Vibo gli avrebbe riferito di aver “fatto estorsioni per conto di Andrea Mantella, andando a recuperare crediti per suo conto” aggiungendo “guarda che adesso mi arrestano”, perché a detta di Stilo, “si era saputo che Mantella aveva rilasciato delle dichiarazioni”.

“Riceveva le informazioni riservate dai cancellieri”

“Riceveva le informazioni riservate dai cancellieri”

Questo avvocato, in base alle propalazioni dell’imputato, conosceva a menadito le indagini, grazie al suo cliente Giuseppe Antonio Accorinti, “perché questi riceveva delle informazioni da un cancelliere o commessa che lavora al Tribunale di Vibo e che lo informava subito se c’era un arresto, un sequestro o un’operazione imminente”.  Stilo punta il dito anche nei confronti di un altro collega, sempre del foro di Vibo: “Sono a conoscenza dei rapporti tra altri cancellieri del Tribunale vibonese e i miei colleghi”. L’imputato parla di un’assidua frequentazione di un legale con una cancelliera, “a cui paga le rate di un pignoramento  in virtù dei loro rapporti personali”. Nella nota integrativa del Ros, Stilo menziona un legale del foro di Lamezia Terme in un verbale di interrogatorio che inizia con una pagina omissata per poi parlare di una microspia trovata dallo stesso avvocato che lo avvertì inviandogli la foto del dispositivo. Stilo non lesina di fornire i dettagli degli avvocati a cui si riferisce, parlando di altri tre  professionisti del foro di Catanzaro che conoscevano in anticipo indagini coperte da segreto. Fa riferimento a un’importante inchiesta in corso della Finanza, i cui nomi erano venuti a conoscenza di un avvocato grazie “ad un commesso che lavorava all’interno della cancelleria della Dda di Catanzaro”.

“Faceva pressioni per conoscere le mie dichiarazioni rese a Salerno”

E parlando di un altro professionista afferma: “posso riferire che questo avvocato ha commesso diversi reati, riferisco di essere a conoscenza di una corruzione con un giudice della Corte di appello di Catanzaro”. Stilo sottolinea che si tratta di un fatto di cui è anche a conoscenza Saverio Razionale e che entrambi avrebbero appreso questa affermazione dallo stesso avvocato del foro di Catanzaro e di come questo avvocato avrebbe fatto pressioni per sapere il contenuto delle sue dichiarazioni rese alla Procura di Salerno. Si tratta, a detta di Stilo, di un legale che si vanterebbe di essere ben visto da magistrati che contano, un legale che corrompendo un giudice “fece avere gli arresti domiciliari a Razionale. In particolare il legale chiese il compenso di 25 milioni per raggiungere l’obiettivo”.

“Con lui la vittoria in Cassazione era assicurata”

E ancora su altri due colleghi del foro di Vibo, riferisce, “che venivano nominati in coppia”, e uno dei due proprio per i ricorsi in Cassazione, perché la vittoria sarebbe stata assicurata: “corrompeva i giudici della quinta e della sesta sezione della Cassazione. Questo era chiaro a tutti, anche a me, quando avvenivano le consegne di denaro cui ho assistito”. Stilo parla di sentenze manipolate da parte di legali a suo dire in buoni rapporti con i Grande Aracri, parlando di presunte ipotesi corruttive per somme di 100-200mila euro. E’ bene precisare che la nota integrativa del Ros a firma del maggiore Fabio Vincelli, riguarda un fascicolo di indagine attualmente a modello 45, relativo quindi a fatti che non costituiscono reato e va da sé che gli avvocati su cui Stilo rilascia dichiarazioni pesanti non risultano allo stato essere indagati.

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