di Mimmo Famularo – “La ‘ndrangheta aveva fatto fronte comune per eleggere Peppe Scopelliti”. A dichiararlo in video collegamento con l’aula bunker di Lamezia Terme nel corso del maxi processo “Rinascita Scott” è stato Andrea Mantella che rispondendo alle domande del pm della Dda di Catanzaro Andrea Mancuso ha rivelato un retroscena che fa risalire agli anni che vanno tra il 2008 e il 2009, in preparazione – sostiene il pentito – della campagna elettorale che avrebbe poi portato all’elezione di Scopelliti (non indagato e neanche imputato in “Rinascita Scott”) a governatore della Calabria.
L’incontro al Cin Cin Bar
L’incontro al Cin Cin Bar
Mantella riferisce di un incontro che si sarebbe tenuto al Cin Cin Bar di Vibo Valentia, il locale gestito da Gianfranco Ferrante, imputato in “Rinascita Scott” e ritenuto un “fedelissimo” dei Mancuso. Il collaboratore di giustizia, all’epoca dei fatti, boss indiscusso di Vibo, avrebbe incontrato Michele Palumbo, a sua volta “braccio destro” del boss Pantaleone Mancuso, alias Scarpuni”. “Michele Palumbo, all’interno del Cin Cin Bar per conto di Peppe Scopelliti, candidato alla Regione Calabria, mi chiese di raccogliere un pò di voti. La ‘ndrangheta – rivela Mantella – aveva fatto fronte comune per fare eleggere Scopelliti. Mi resi disponibile attraverso dei voti pagati”.
L’accordo con il “capo” dei Pardea-Ranisi
Secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia, Palumbo, presunto referente dei Mancuso su Vibo (poi ucciso in un agguato dai Piscopisani), avrebbe proposto di acquistare un pacchetto di “100 o 150 voti” dal gruppo di Mantella. “Mi sono così rivolto a Domenico Camillò (alias Mangano, classe ’41, figura di vertice dei Pardea-Ranisi n.d.r.) che ha disposizione una famiglia numerosissima. Mi interfaccio con lui e gli dico: ‘Zio Mimmo vi do 50 euro a voto’ e abbiamo fatto questo accordo. Gli ho dato 10 o 15 mila euro per pagare questi voti. Io con quei soldi me ne lavai le mani e mi sono trattenuto la metà dell’altra somma”. Mantella fa risalire la trattativa tra il 2008 e il 2009 ai tempi della sua detenzione a “Villa Verde” precisando: “C’era già in atto questa preparazione elettorale per Scopelliti”.
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