di Mimmo Famularo – Il rumore degli elicotteri, il frastuono delle sirene e il tintinnio delle manette. Vibo Valentia si è risvegliata con un altro blitz dei carabinieri che ha animato l’alba di una settimana. Il provvedimento restrittivo emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro ed eseguito su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri richiama Rinascita Scott e, in particolare, il processo celebrato con rito abbreviato e conclusosi lo scorso novembre con 70 condanne. Alcuni di questi imputati erano tornati in libertà dopo i verdetti emessi dal Tribunale del Riesame e dalla Corte di Cassazione per insussistenza delle esigenze cautelari. La sentenza emessa dal gup Claudio Paris, le cui motivazioni sono state depositate proprio la scorsa settimana, ha rimesso tutto in discussione e, per gli inquirenti, a seguito delle condanne, vi è il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato. Da questa nuova valutazione scaturisce la richiesta della Procura antimafia di Catanzaro accolta dal gip e sfociata nel blitz messo a segno all’alba di oggi dai carabinieri del Ros e del Nucleo investigativo di Vibo.
I nomi degli arrestati
I nomi degli arrestati
In carcere sono finiti coloro che erano stati condannati per associazione mafiosa o per altre fattispecie di reato aggravate dal metodo mafioso. Tra questi spicca il nome di Gregorio Giofrè, 59 anni di San Gregorio d’Ippona, condannato a 13 anni e 4 mesi in primo grado. Il collaboratore di giustizia Andrea Mantella lo definisce il “ministro dei lavori pubblici” della ‘ndrangheta vibonese (LEGGI QUI). Era stato catturato dai carabinieri dopo un periodo di latitanza ma la Cassazione lo aveva rimesso in libertà.
Oltre a Giofrè, la misura riguarda anche Serafino Alessandria, alias Pitta, 27 anni di Zungri, condannato in primo grado a 14 anni e 8 mesi di reclusione; Michele Manco, 34 anni di Vibo, condannato a 12 anni di reclusione in primo grado; Vincenzo Mantella, 36 anni di Vibo Valentia, anche lui condannato a 12 anni; Salvatore Morgese, 59 anni di Vibo, condannato a 10 anni e 4 mesi in primo grado; Filippo Orecchio, 27 anni di Vibo Valentia, condannato a 13 anni e 4 mesi in primo grado; Antonio Patania, 33 anni di Sant’Onofrio, condannato a 12 anni di reclusione in primo grado; Andrea Prestanicola, 36 anni di Ionadi, condannato a 12 anni e 4 mesi in primo grado; Giuseppe Scriva, 62 anni di Vibo Valentia, condannato a 12 anni di reclusione in primo grado; Nicolino Pantaleone Mazzeo, 52 anni di Filandari, condannato a 14 anni di reclusione in primo grado. Va ai domiciliari Saverio Sacchinelli, 40 anni di Pizzoni, condannato a 20 anni di reclusione in primo grado. Sono difesi dagli avvocati Tiziana Barillaro, Giuseppe Bagnato, Diego Brancia, Santo Cortese, Sergio Rotundo, Francesco Calabrese, Walter Franzè, Giovambattista Puteri, Francesco Sabatino, Daniela Garisto e Francesca Sorrentino.
LEGGI ANCHE | Rinascita Scott, nuovo blitz dei carabinieri tra Calabria, Lombardia e Lazio: 11 arresti
LEGGI ANCHE | Rinascita Scott, arresto bis per il Ministro della ‘ndrangheta vibonese. L’identikit di Giofrè