Il noto avvocato catanzarese, Giancarlo Pittelli, arrestato nel corso della maxi operazione Rinascita-Scott, è stato al centro di un’inchiesta pubblicata da Ilfattoquotidiano.it.
Nell’articolo si svelano ulteriori particolari sul ruolo del penalista ed ex parlamentare di Forza Italia, che gli inquirenti hanno indicato essere la cerniera tra i due mondi. Dalle ricostruzioni, effettuate durante la maxi-inchiesta che ha visto indagate oltre 400 persone, Pittelli era solito organizzare pranzi e cene con boss e rappresentanti istituzionali. Tra questi, un pranzo si sarebbe svolta a Soverato, con Marcella Tettoni, consigliere comunale di Pisano in provincia di Novra, giunta a Catanzaro nelle vesti di amministratrice di aziende del Nord, con altri imprenditori, che Pittelli avrebbe incontrato per vendere un terreno a Copanello. Nel corso dell’incontro Pittelli si sfoga: “Ti posso raccontare soltanto che quando stavo in Parlamento e votavamo le leggi.. c’era Tremonti che si faceva pagare gli emendamenti, lo sai… Non lui direttamente, ma Milanese”. Quest’ultimo non è noto chi sia, ma per ilFattoquotidiano.it potrebbe trattarsi “di Marco Milanese, consigliere e braccio destro dell’ex ministro dell’economia”. Ed ancora in un altro pranzo alla presenza dei boss Luigi Mancuso e Saverio Razionale, esce nuovamente fuori il nome dell’ex ministro dell’Economia. “Lavoravamo fino alle 4 di mattina. Altri facevano i soldi e Tremonti si prendeva…”, poi Razionale: “Quel cornuto è uno scemo”. Pittelli ancora: “Si prendeva 5 milioni a emendamento”.
Nell’articolo si svelano ulteriori particolari sul ruolo del penalista ed ex parlamentare di Forza Italia, che gli inquirenti hanno indicato essere la cerniera tra i due mondi. Dalle ricostruzioni, effettuate durante la maxi-inchiesta che ha visto indagate oltre 400 persone, Pittelli era solito organizzare pranzi e cene con boss e rappresentanti istituzionali. Tra questi, un pranzo si sarebbe svolta a Soverato, con Marcella Tettoni, consigliere comunale di Pisano in provincia di Novra, giunta a Catanzaro nelle vesti di amministratrice di aziende del Nord, con altri imprenditori, che Pittelli avrebbe incontrato per vendere un terreno a Copanello. Nel corso dell’incontro Pittelli si sfoga: “Ti posso raccontare soltanto che quando stavo in Parlamento e votavamo le leggi.. c’era Tremonti che si faceva pagare gli emendamenti, lo sai… Non lui direttamente, ma Milanese”. Quest’ultimo non è noto chi sia, ma per ilFattoquotidiano.it potrebbe trattarsi “di Marco Milanese, consigliere e braccio destro dell’ex ministro dell’economia”. Ed ancora in un altro pranzo alla presenza dei boss Luigi Mancuso e Saverio Razionale, esce nuovamente fuori il nome dell’ex ministro dell’Economia. “Lavoravamo fino alle 4 di mattina. Altri facevano i soldi e Tremonti si prendeva…”, poi Razionale: “Quel cornuto è uno scemo”. Pittelli ancora: “Si prendeva 5 milioni a emendamento”.
Raggiunto telefonicamente dal quotidiano, l’ex ministro si è difeso definendo la vicenda una falsità: “Pittelli dice cho preso 5 milioni ad emendamento. Farò una citazione e richiesta di risarcimento danni nei suoi confronti. Applicherò la stessa tariffa che mi accusa di aver adottato per gli emendamenti: gli chiederò 5 milioni di euro che poi devolverò alla lotta al Covid-19”.