di Mimmo Famularo – “Sono Giancarlo Pittelli e sono nato a Catanzaro…”. Per la prima volta in assoluto uno dei principali imputati di “Rinascita Scott” rompe il silenzio e rende dichiarazioni spontanee. Lo fa in videocollegamento dal carcere di Melfi dove si trova detenuto. Parla per circa cinque minuti e lo fa dopo l’intervento fiume di uno dei suoi legali di fiducia, l’avvocato Salvatore Staiano. Cita la lettera che ha scritto a Mara Carfagna (“una vecchia amica”) che lo ha riportato in carcere, precisa che i contenuti “non hanno nulla a che fare con il collegio giudicante” ma si riferiscono alla lunga fase cautelare lamentando un trattamento definito “estremamente immotivato”: “Non ho mai tentato di interferire nel processo. Io dal 19 dicembre del 2019 esisto solo negli atti del processo e nei servizi televisivi e giornalistici che hanno inteso rappresentarmi in maniera distorta”. Si dice vittima di una campagna mediatica “mai vista” e ribadisce la sua estraneità alle accuse contestate, ovvero il concorso esterno e l’aver rivelato notizie riservate ai presunti boss della ‘ndrangheta vibonese: “E’ un’affermazione falsa e destituita di fondamento. Avrò modo di dimostrarlo non solo attraverso le parole ma anche depositando produzione documentale”.