di Mimmo Famularo – Occhiali scuri e mascherina a coprire quasi completamente il viso. Giancarlo Pittelli, uno dei principali imputati di Rinascita Scott, si è presentato così questa mattina nel vecchio tribunale di Vibo Valentia nel primo giorno del giudizio immediato. Abituato a indossare la toga e a difendere gli altri, l’ex parlamentare stavolta si è seduto tra i banchi degli imputati, affiancato dai suoi legali, gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile. Ha seguito in religioso silenzio la prima udienza del processo iniziato e subito rinviato dal Tribunale collegiale presieduto dal giudice Tiziana Macrì (al latere Brigida Cavasini e Gilda Romano). In aula insieme a lui era presente un altro suo collega imputato, l’avvocato Giulio Calabretta. In videoconferenza dal carcere dove si trovano detenuti c’erano invece l’imprenditore vibonese Mario Lo Riggio e l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo.
Tutto rinviato al 13 gennaio
Tutto rinviato al 13 gennaio
Seduti al primo banco i pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Antonio De Bernardo e Annamaria Frustaci che hanno chiesto e ottenuto il rinvio dell’udienza. Dopo una Camera di consiglio durata circa un’ora il Tribunale collegiale ha letto l’ordinanza con la quale fissa al prossimo 13 gennaio un’altra puntata del processo a Pittelli. Un differimento che secondo i giudici “non lede il diritto di difesa degli imputati e le ragioni del giudizio immediato”. La pubblica accusa ha parzialmente svelato le sue carte: si punta a unificare il giudizio immediato con il troncone principale che si celebrerà sempre a Vibo con il rito ordinario. “Non abbiamo assolutamente alcun dubbio che i due procedimenti saranno prima o poi riuniti” ha dichiarato in aula De Bernardo anticipando le prossime mosse della Dda. Il rinvio disposto dal presidente Macrì tiene conto di un altro dettaglio emerso: l’udienza preliminare dello stesso processo, in corso dinnanzi al gup di Catanzaro Claudio Paris nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, si concluderà il prossimo 3 dicembre. Nella giornata di oggi verranno definite le ultime discussioni e, da quanto si apprende, a richiedere l’abbreviato sarebbero stati meno di cento imputati. Tra un mese la situazione sarà più chiara e i filoni di “Rinascita Scott” ben distinti tra loro.
Nessuna ricusazione
Sul giudice Tiziana Macrì pende però la spada di Damocle della ricusazione. Nessuno però tra gli avvocati della difesa ha presentato alcuna istanza. Un giallo che ha tenuto banco nelle fasi iniziali dell’udienza odierna con tanto di siparietto tra la presidente del collegio giudicante e l’avvocato Staiano che chiedeva lumi in materia. A scanso di equivoci i legali dei quattro imputati hanno ribadito di non essere assolutamente interessati a presentare alcuna domanda di ricusazione. Avanti dunque con il giudice Macrì e secco no all’eventuale unificazione dell’immediato con l’ordinario. “Noi chiediamo – ha detto l’avvocato Contestabile – il giudizio immediato, perché rinunciamo all’udienza preliminare per avere una definizione più spedita del procedimento”. Ancor più schietto l’avvocato Staiano: “Se il giudice dispone il rinvio polverizza il diritto degli imputati ad essere giudicati immediatamente”. Schermaglie tra accusa e difesa che hanno caratterizzato la mattinata. “L’ufficio di Procura vuole assicurare – ha spiegato Annamaria Frustaci – che non ci siano disparità di trattamento anche rispetto agli imputati”. E sui tempi del processo Tiziana Macrì è stata chiarissima: “Non ci sarà alcuna paralisi del tribunale di Vibo e tutti i processi verranno regolarmente trattati. Se dovessi fare io la riunione, questo processo entro due anni si concluderebbe comunque”.
Rinascita Scott, falsa partenza per il processo a Pittelli. Dda punta a unire i 2 tronconi (VIDEO)