Dalle 9.55 alle 22.30 con quattro pause di mezz’ora ciascuna. Tanto è durata l’ultima udienza del maxi processo “Rinascita Scott“. Più che “un giorno in Pretura”, un sabato intero in aula bunker a Lamezia dove si sta celebrando il filone principale del procedimento penale che vede alla sbarra la ‘ndrangheta vibonese. Nella giornata di ieri ha parlato per oltre dieci ore il pm antimafia Annamaria Frustaci che, dinnanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Brigida Cavasino, ha trattato le posizioni di boss, sodali e presunti affiliati al clan Lo Bianco. Ad ascoltarla fina a tarda sera sono rimasti quattro avvocati (tre della difesa e uno delle parti civile) oltre al personale amministrativo del Tribunale e i detenuti video-collegati dalle case circondariali dove sono detenuti. La corsa contro il tempo per completare la requisitoria nei tempi previsti prosegue e costringe le parti in causa a estenuanti udienze a oltranza. Quella di sabato ha superato davvero tutti i record e potrebbe anche non essere l’ultima di tale durata.
La maxi-requisitoria della Dda di Catanzaro
La maxi-requisitoria della Dda di Catanzaro
Da quasi un mese i tre pm della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che, sotto il coordinamento del procuratore Nicola Gratteri, hanno rappresentato la pubblica accusa nell’aula bunker della zona industriale di Lamezia Terme stanno dando vita a una requisitoria fiume. Al microfono si sono alternati Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso: l’unitarietà della ‘ndrangheta vibonese; le relazioni “pericolose” tra boss, i colletti bianchi e l’aria grigia; gli affari illeciti delle varie locali (da Limbadi fino a Sant’Onofrio passando per Zungri, San Gregorio d’Ippona e Vibo Valentia) sono stati i macro-temi trattati nel corso di una dozzina di udienze nel corso delle quali sono state esaminate le posizioni di quasi tutti gli imputati. Quasi tutti perché per completare la lunghissima discussione della pubblica accusa occorreranno altre tre udienze. Domani, lunedì 5 maggio, il programma prevede l’ultima parte della requisitoria del pm Andrea Mancuso al mattino e nel pomeriggio il ritorno al microfono di Annamaria Frustaci. Nel calendario altre due giornate intense: martedì e mercoledì per il gran finale con la presenza di Nicola Gratteri. Sarà lui a leggere in aula le richieste di pena che completeranno la maxi-requisitoria del maxi-processo. Il clou è atteso dunque per il tardo pomeriggio di mercoledì 7 giugno.
Parola alla difesa e poi la sentenza
Sarà uno dei passaggi cruciali. Da qui in poi la parola passerà agli avvocati: prima toccherà alle parti civili e poi al nutrito collegio difensivo. Altre udienze fiume in arrivo fino alla pausa estiva. Se tutto filerà liscio e non ci saranno intoppi l’orientamento del collegio giudicante è quello di andare a sentenza tra la fine di settembre e i primi di ottobre. A questi ritmi è un’impresa possibile.