Ripartenza post Covid, il Pd a confronto con il mondo produttivo calabrese

Momento di confronto promosso dal Partito democratico regionale che ha messo di fronte politica, associazioni e confederazioni di categoria. Presenti Irto, Graziano e Fumagalli

Le prospettive e gli indirizzi della ripartenza post Covid invocati dal tessuto produttivo calabrese, sono stati al centro della partecipata iniziativa online promossa dal Partito democratico regionale. Un momento di confronto operativo e programmatico che ha messo di fronte politica, associazioni e confederazioni di categoria alla presenza del commissario Pd Calabria Stefano Graziano che ha introdotto i lavori, del responsabile Sviluppo economico e Pmi del Partito democratico, Cesare Fumagalli e del candidato alla presidenza della Regione Calabria, Nicola Irto.

Al dibattito, coordinato dalla giornalista Emanuela Martino, hanno preso parte Domenico Lione per Confcommercio, Claudio Aloisio, Confesercenti Reggio Calabria, Carmelo Basile, imprenditore agroalimentare, Giovanni Aricò, segretario regionale Casa Artigiani, Silvano Barbalace, segretario regionale Confartigianato, Aldo Ferrara, presidente Unindustria Calabria, Giovanni Laganà, CNA Calabria.
Al dibattito, coordinato dalla giornalista Emanuela Martino, hanno preso parte Domenico Lione per Confcommercio, Claudio Aloisio, Confesercenti Reggio Calabria, Carmelo Basile, imprenditore agroalimentare, Giovanni Aricò, segretario regionale Casa Artigiani, Silvano Barbalace, segretario regionale Confartigianato, Aldo Ferrara, presidente Unindustria Calabria, Giovanni Laganà, CNA Calabria.
“E’ fondamentale riaccendere i riflettori sulle categorie produttive” ha detto in apertura Graziano che ha poi ricordato le due direttrici fondamentali su cui la Calabria deve lavorare, “ovvero il sistema economico-sociale e i diritti. Il quadro delle risorse in arrivo è decisivo per il futuro della Calabria, ed è questo il momento di investire nelle nuove generazioni quali attori protagonisti di questa fase a cui ridare speranza e prospettiva di futuro in questa terra”.

Tanti i temi che hanno animato il dibattito come la necessità, evidenziata da Confcommercio di far ripartire una nuova stagione di concertazione con i corpi intermedi, ponendo al centro dell’agenda regionale quelle riforme essenziali per il terziario e il turismo. Maggiore coinvolgimento invocato anche da Confesercenti, specie nell’ottica della strategia sul fronte del Recovery. Con la crisi che sta investendo intere filiere produttive in Calabria, una risposta può arrivare dall’innovazione, hanno poi evidenziato gli imprenditori, guardando allo smart working anche come opportunità per questa regione di far rientrare risorse giovanili e rilanciare i piccoli centri.

Un focus è stato poi rivolto al settore dell’artigianato che in Calabria annovera oltre 30mila imprese che spesso sono a forte trazione familiare, rappresentando un patrimonio importante di antiche tradizioni. Un settore che guarda, ha sottolineato Casa Artigiani, al momento in cui finiranno i sostegni e dunque alla necessità di programmare sin da ora quella delicatissima fase pensando anche al prolungamento dei prestiti a tasso zero e con garanzia dello Stato.
Da Confartigianato, Unindustria e CNA, inoltre, l’invito a ripensare radicalmente il modo di fare politica in Calabria, attraverso una maggiore conoscenza del tessuto produttivo locale e un investimento concreto sugli asset strategici quali il porto di Gioia Tauro, l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, l’economia del mare, il rilancio delle aree interne.

La Calabria ha bisogno di una visione unitaria e di lungo respiro, è stato poi ribadito da Nicola Irto, “attuando politiche coerenti con tutti gli strumenti a disposizione. A cominciare dal Recovery che non è un pacchetto con cui finanziare delle cose ma un sistema che deve agire in modo integrato e guardando alle future generazioni e ai temi cruciali. Se Gioia Tauro è una grandissima piattaforma per gli investimenti internazionali occorre pensare al circuito locale dell’artigianato e alle connessioni con le arre interne. C’è una volontà crescente in Europa di ripopolamento dei centri storici e la Calabria può intercettare questa tendenza. Ma penso anche alla digitalizzazione e all’urgenza di avere infrastrutture forti e capillari. Temi attualissimi proprio in questi mesi e che hanno visto intere aree della regione tagliate fuori dalle opportunità legate ai ristori, alle piattaforme istituzionali e alla stessa didattica a distanza, a causa del “digital divide”. Ma penso anche alla Pa e all’esigenza ormai non più rinviabile di introdurre negli uffici nuovi funzionari nativi digitali a cominciare dai comuni dove abbiamo piante organiche completamente vuote. Il nostro vuole essere il programma della Calabria, non di un candidato. Siamo di fronte ad un tornante decisivo della storia e per questo nelle prossime settimane ci ritroveremo di nuovo con le categorie produttive e gli interlocutori sociali per costruire insieme un programma condiviso e partecipato”.

Da Fumagalli, infine, è stato ribadito l’impegno del Pd a livello nazionale sul fronte dei ristori e degli aiuti alle imprese, “con particolare attenzione ai settori più colpiti e a temi fondamentali quali l’accesso al credito e le iniziative in atto per incrociare le esigenze delle piccole imprese con regole bancarie di livello europeo. Grande attenzione – ha poi evidenziato Fumagalli – affinché si arrivi preparati al momento in cui finiranno i sostegni, favorendo una ripresa graduale e guardando all’allungamento dei prestiti. Sarà però fondamentale da parte degli enti migliorare sensibilmente la capacità di spesa rispetto alla mole di risorse in arrivo”.

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