Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma di Riccardo Montanaro, rappresentante della Consulta di un Istituto scolastico del quartiere marinaro di Catanzaro. Di seguito il testo integrale della missiva.
“Il presidente Nino Spirlì – scrive Montanaro – sull’argomento “scuola” non ha mai fallito e certamente deve continuare così. Leggiamo, però, di ricorsi fatti al Tar e di un potenziale rientro “anticipato”. Tutto vorremmo tranne questo. Caro presidente la scuola non è fatta solo dai genitori (fortunatamente), la scuola siamo noi, gli studenti. Dietro questo fantastico mondo c’è una macchina che, per errori commessi nel passato, ancora nella nostra regione non ha ingranato la terza: penso ai trasporti e a quelle centinaia di ragazzi costretti a prendere quei pullman che oggi sono luogo quasi sicuro di contagio. Il tempo materiale per aumentare le corse non c’è stato, ne siamo sicuri, ed è proprio per questo che riaprire prima sarebbe immorale.
“Il presidente Nino Spirlì – scrive Montanaro – sull’argomento “scuola” non ha mai fallito e certamente deve continuare così. Leggiamo, però, di ricorsi fatti al Tar e di un potenziale rientro “anticipato”. Tutto vorremmo tranne questo. Caro presidente la scuola non è fatta solo dai genitori (fortunatamente), la scuola siamo noi, gli studenti. Dietro questo fantastico mondo c’è una macchina che, per errori commessi nel passato, ancora nella nostra regione non ha ingranato la terza: penso ai trasporti e a quelle centinaia di ragazzi costretti a prendere quei pullman che oggi sono luogo quasi sicuro di contagio. Il tempo materiale per aumentare le corse non c’è stato, ne siamo sicuri, ed è proprio per questo che riaprire prima sarebbe immorale.
“La scuola non è sicura”
“La scuola – continua la nota – ai tempi dell’Azzolina non è sicura… non dobbiamo prenderci in giro. Le scuole (se non poche) non sono state attrezzate per l’emergenza che ci vede tutt’oggi colpiti e, per l’incompetenza di un ministro, non possiamo mettere a rischio la nostra salute. Noi tutti studenti riteniamo “il successo” dei banchi a rotelle, uno dei più grandi fallimenti del governo, quei soldi potevano e dovevano essere spesi per i trasporti, sempre più lasciati da parte dal ministro.
Pensi, Presidente, a tutti i ragazzi pendolari che qualora dovesse entrare in vigore l’orario anche pomeridiano dovrebbero stare fuori casa dalla 7 di mattina alle 7 di sera. Tutto ciò è aberrante, anzi ridicolo. Siamo fiduciosi in Lei – conclude Montanaro – e auspichiamo che non vinca l’egoismo becero di alcuni genitori, bensì il buon senso e l’amore verso i giovani studenti calabresi che la hanno sempre contraddistinta. Mettere continuamente una pezza agli errori fatti da un ministro è complicato, ne siamo consapevoli, ma quando si tratta di salute (come Lei ha già detto) non si scherza”.