Rubano cartelli di divieto d’accesso ai cani, sorpresi dalle telecamere nel Lametino

Nelle prime ore del mattino di oggi 22 agosto 2020, alcuni improvvidi soggetti hanno pensato bene di andare a rimuovere/rubare i cartelli che pongono il divieto di accesso ai cani in alcuni (pochi e limitati) luoghi di Falerna nonché i cartelli diffusi nei punti più importanti che ricordano l’obbligo di essere muniti delle previste attrezzature per la rimozione delle deiezioni canine e, in particolare, per il lavaggio delle orine.  

Gli improvvidi soggetti, però, non hanno tenuto conto che in molti dei punti dove hanno effettuato consumato il loro atto vandalico sono adeguatamente videosorvegliati.

Gli improvvidi soggetti, però, non hanno tenuto conto che in molti dei punti dove hanno effettuato consumato il loro atto vandalico sono adeguatamente videosorvegliati.

Tra poche ore, gli agenti della polizia locale del comune di Falerna, in qualità di agenti di Polizia Giudiziaria, in collaborazione con le altre forze dell’ordine, avranno modo definire i dettagli del misfatto e di procedere di conseguenza.

Da una prima analisi dei fatti, secondo il Comune di Falerna (ma non spetta al comune, ovviamente decidere l’esatta portata del fatto) sembrerebbe che trattandosi di cose esposte per consuetudine e necessità alla pubblica fede, la sottrazione delle stesse configura l’ipotesi di furto aggravato prevista dal combinato disposto degli artt. 624, 625, co. 1, n. 7, c.p.. In tal caso, tale fattispecie di reato, è perseguibile d’ufficio e prevede, infatti, l’art. 625, co. 1, n. 7, la sussistenza di una circostanza aggravante “se il fatto è commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o sottoposte a sequestro o pignoramento, o esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, o destinate a pubblico servizio o pubblica utilità , difesa o reverenza”.

Il comune segnala, inoltre che, questo evento è a corollario di un modus operandi di molti frequentatori, a vario titolo del Comune di Falerna, che ritengono di poter imporre le leggi del “Far West”. Pensano di poter decidere dove, come e quando abbandonare i rifiuti per strada, di decidere dove come e quando parcheggiare sulle banchine o sui marciapiedi le proprie automobili (ad esempio in prossimità dei bivi impedendo la visuale per chi deve accedere alle strade), di sostare sulle strisce pedonali o sulle rampe di accesso predisposte per i diversamente abili.

Ad rendere incandescenti queste ultime giornate di agosto si aggiungono fantomatici associazioni di turisti non residenti che hanno scambiato il comune per il loro albergo a cinque stelle e che, non si sa per quale motivo, pretenderebbero dallo stesso che tali servizi non dovuti siano elargiti dalla pubblica amministrazione, per il semplice fatto di avere il privilegio di poter disporre di una “casa in riva al mare” o di poter avere il privilegio di poter pagare il fitto per “una casa in riva al mare” (per queste non ci risulta vi siano tasse suppletive per godere di tali specifici servizi. Sono le stesse identiche tasse che si pagano anche in comuni privi delle spiagge).  

Proprio questi soggetti, ovviamente, non gradiscono attività imprenditoriali finalizzate alla realizzazione dei lidi, perché, chiaramente, finirebbero i loro privilegi di una “casa in riva al mare” con spiaggia praticamente a loro completamente dedicata e (nei loro fantasiosi desiderata) magari, serviti e riveriti come in Hotel.

Alcuni altri, sedicenti “turisti”, adepti di dette associazioni, pretenderebbero persino, che il comune intervenisse in vaste aree private che, invece,  dovrebbero essere gestite in forma condominiale. Sempre gli stessi, sono persino arrivati a confondere la PSAMMOFILA presente sulle spiagge come erba da sradicare, il che dice tutto sulle pretese di tali soggetti.

Con riferimento a queste associazioni, che nella giornata di ieri hanno arrecato un gravissimo danno  all’immagine del comune di Falerna e, soprattutto, agli operatori commerciali che, a seguito del recente lockdown a stento e con coraggio hanno ripreso la loro attività economica, attraverso interviste rilasciate alla RAI regionali il Comune di Falerna, si  sta valutando la necessità di esporre querela.

Il comune di Falerna non è terra di nessuno e, quindi, accoglie con entusiasmo tutti coloro che intendono vivere nella nostra cittadina nel rispetto delle regole e, sicuramente, vigilerà che queste ultime siano da tutti rispettate. 

Redazione Calabria 7

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