Grande successo per “Siamo tutti uguali”, settimo evento organizzato dall’associazione “Vibo Marina C’è”presieduta dall’imprenditore Attilio Fiorillo. La manifestazione, a ingresso gratuito, si è svolta sabato 17 giugno nei locali della “Baker Hughes” – nella zona industriale della frazione di Porto Salvo – con un chiaro indirizzo per tutti i bambini del territorio allo scopo di sensibilizzare alla tutela degli animali e alla tutela dei valori ambientali e sportivi.
Un pomeriggio all’insegna di sport, magia, ambiente e sociale. Tante le associazioni di categoria coinvolte e tantissime le persone che hanno risposto all’invito, confermando l’entusiasmo dei giovani per le iniziative inclusive all’insegna del sano divertimento. Ad animare la giornata i due conduttori Nancy Ambrosio ed Enzo Iannello, che hanno tenuto anche una sorta di workshop, insieme agli spettacoli di Francesco Mirabile e de “Il Cerchio Magico”. Fiorillo tiene a ringraziare “monsignor Fiorillo per la sua immensa disponibilità e gli attivisti di ‘Vibo Marina C’è’ che mi danno fiducia con amore gratuito, lo stesso che forse oggi abbiamo perso”.
Un pomeriggio all’insegna di sport, magia, ambiente e sociale. Tante le associazioni di categoria coinvolte e tantissime le persone che hanno risposto all’invito, confermando l’entusiasmo dei giovani per le iniziative inclusive all’insegna del sano divertimento. Ad animare la giornata i due conduttori Nancy Ambrosio ed Enzo Iannello, che hanno tenuto anche una sorta di workshop, insieme agli spettacoli di Francesco Mirabile e de “Il Cerchio Magico”. Fiorillo tiene a ringraziare “monsignor Fiorillo per la sua immensa disponibilità e gli attivisti di ‘Vibo Marina C’è’ che mi danno fiducia con amore gratuito, lo stesso che forse oggi abbiamo perso”.
Il tema dei diritti
La giornata del 17 giugno ha voluto anche sensibilizzare l’opinione pubblica verso diritti fondamentali di ogni persona, del diritto di avere una posizione paritetica nella società. Il vecchio concetto di handicap si sposta così dall’individuo alla società stessa, che presenta gravi mancanze nell’inclusione dei cittadini che ne fanno parte. L’evento è stato dedicato a Umberto Fiorillo e Francesco Contartese, due persone uguali nella loro diversità: il primo si spendeva con grande fervore nel sociale, dedicando tanto tempo all’amato Rosario Rito, conosciuto tramite l’associazione Unitalsi e diventato parte della sua famiglia. Francesco, invece, lottava per gli altri dalla sua sedia a rotelle. Emozionante la consegna di targhe simboliche a Tina, mamma di Francesco Contartese, e a Rosa, moglie di Umberto Fiorillo.
La lettera di Rosario Rito
Così come carica di emozioni è stato il momento in cui la conduttrice Nancy ha letto la lettera di Rosario Rito in ricordo del caro amico Umberto. La riproponiamo integralmente qui di seguito:
“Da quando ti sei addormentato per l’eterno riposo, tutti parlano bene di te, anche chi non ti conosceva e ciò che mi fa più male e addolora di più è che anche chi pensa di conoscerti bene, non ha capito chi eri veramente. Un semplice uomo alla continua ricerca della sua umanità.
Tutti dicono che eri un buon marito e un ottimo padre e su questo non esiste più sana e concreta verità, ma tutti non sanno, come lo so io che non eri e non sei stato mai un Volontario o uno che voleva semplicemente donare del bene. No, tu non hai mai donato il bene ma lo creavi insieme a coloro che ti erano intorno, incontravi per caso o preoccupavi e cercavi, quando non avevi loro notizie.
Ogni rapporto che avevi col tuo prossimo, l’ho coltivavi come curavi le piante della tua campagna. Lo sostenevi non con le tue buone azioni ma con il tuo umile credo di essere tutti disuguali ma non dissimili e con ciò, tutti sullo stesso piano e identico valore. Solo io posso confermarlo, perché ho vissuto, non accanto alla tua bontà, ma la tua disponibilità d’animo. Tu non andasti o venivi a prendere un disabile, ma semplicemente un amico senza patente; non hai mai spinto la mia carrozzina ma camminato affianco e insieme a me e a tutti coloro che non potevano farlo autonomamente.
Non mi hai mai rispettato ma considerato. Non mi hai mai portato a mangiare la pizza o a fare cene e pranzi al ristorante, perché quando volevi semplicemente uscire da casa, chiamavi me per compagnia. Non mi hai invitato ai matrimoni dei tuoi figli, perché l’invito ci faceva agli amici e conoscenti. I fratelli si avvisano. Dicevi.
Non mi hai mai consolato, compatito, mai hai pianto e sofferto con me, anche se in quei momenti difficili che io mi sfogavo con te, non ti ho visto mai perdere una lacrima. Tu piangevi dentro e sorridevi fuori.
No. Questo non è affetto, amore, pietismo, è semplicemente vivere con qualcuno, quel qualcuno dopo Rosa, Irene, Peppe, Francesca per te, era Rosario o come dicevi tu, ‘Il tuo handicappato preferito’.
Non ti dico grazie poiché so di offenderti. Odiavi questa parola come ti dava fastidio essere definito o chiamato ‘Volontario’, ma almeno permettimi di chiederti perdono se molte volte non ti ho capito e compreso come volevi; per il male che ti ho fatto e per le sofferenze che hai dovuto subire a causa del mio caratteraccio. Perdonami soprattutto se ho sbagliato con Rosa o con qualcuno dei tuoi figli.
Ciao mia voce, mie gambe e mie mani. Riposa in pace e scusami se a causa della mia disabilità ti sei stancato un po’, soprattutto in quei lunghi viaggi fatti per l’Italia. Assisi, Salerno, Roma, Vasto. Taormina., Pompei e molti altre città.
Ciao mia vera e autentica libertà di poter essere semplicemente persona.
Riposa in pace
Rosario Rito”
Il gesto d’amore
“Ricordo quando da piccolo andavo a giocare nell’area ex Pignone e respirare quell’aria a distanza di anni è stato davvero emozionante – le parole di Fiorillo -. Un’area abbandonata per anni e che ora torna a vivere grazie all’intraprendenza di Maria Francesca Marino”. E proprio il direttore generale della Baker Hughes – che in occasione dell’evento ha concesso i suoi spazi in maniera gratuita – ha invitato Fiorillo a mettersi a disposizione per futuri eventi.
D’altronde, non è un luogo comune: per scommettere sul proprio futuro, partendo dalla Calabria, ci vuole coraggio. E imprenditori come Fiorillo e Marino regalano gesti d’amore che vanno sostenuti con fermezza, soprattutto da parte delle istituzioni che dovrebbe essere più incisiva nei confronti del sociale. A partire da Vibo per espandersi poi a macchia d’olio in tutta la regione. Per fermare l’emorragia dello spopolamento nel ricordo dei tempi felici conditi da solidarietà e partecipazione, per ricreare quel fortissimo radicamento che personalità come Fiorillo possono vantare. Nel segno della aggregazione, della socialità, del rispetto per l’ambiente, dell’amore per il territorio. Tutti pilastri su cui si regge “Vibo Marina C’è”.












