Safe City, minoranza deposita richiesta di chiarimenti urgenti del sindaco

di Danilo Colacino – Una vicenda ormai annosa, ma tagliente come la lama di un coltello ben affilato, quella di Safe City per cui i consiglieri d’opposizione a Palazzo De Nobili hanno presentato stamani un’interpellanza urgente al sindaco Sergio Abramo oltreché al presidente del consiglio comunale Marco Polimeni.

Oggetto dell’atto la richiesta di chiarimenti – in forma scritta – sul delicato tema da parte del primo cittadino entro il termine perentorio di 10 giorni, peraltro per come prevede il regolamento dell’ente. Si legge infatti più o meno così nel testo depositato qualche ora fa dai membri del centrosinistra secondo cui la “delicatezza della situazione impone di far piena luce nel più breve tempo possibile, essendo oltretutto oggetto di approfondimenti da parte dell’autorità giudiziaria che ha avviato formale inchiesta non solo su Abramo ma anche su tutti i componenti della Giunta di allora”.

Oggetto dell’atto la richiesta di chiarimenti – in forma scritta – sul delicato tema da parte del primo cittadino entro il termine perentorio di 10 giorni, peraltro per come prevede il regolamento dell’ente. Si legge infatti più o meno così nel testo depositato qualche ora fa dai membri del centrosinistra secondo cui la “delicatezza della situazione impone di far piena luce nel più breve tempo possibile, essendo oltretutto oggetto di approfondimenti da parte dell’autorità giudiziaria che ha avviato formale inchiesta non solo su Abramo ma anche su tutti i componenti della Giunta di allora”.

Senza contare che il leader di Cambiavento Nicola Fiorita ha di recente chiesto allo stesso sindaco di rinunciare alla prescrizione per l’ipotesi di reato a lui ascritta nel caso di specie, cancellando ogni possibile opacità. Al di là di questo, sull’affaire videosorveglianza (un’operazione da oltre 23 milioni di euro nei piani dell’allora Amministrazione da concretizzarsi insieme a una società israeliana) molto si è detto e soprattutto si è fatto fino al punto di arrivare a una sorta di piccola ‘rivolta popolare’, con tanto di esposto-denuncia, a cura dell’avvocato Francesco Pitaro, da parte di associazioni e singoli catanzaresi.

Circostanza non certo usuale in una realtà di solito ‘abbastanza distratta’ su questioni del genere come Catanzaro. Comunque sia, alleghiamo di seguito il documento redatto dagli esponenti della minoranza in Comune in cui i lettori interessati troveranno tutti i ‘passaggi’ che lo compongono.

Di seguito il testo presentato stamani:

Catanzaro, 3/6/2019

RACC. A MANO

Egr. Sig.

Sindaco del Comune di Catanzaro

Sergio Abramo

Egr. Sig.

Presidente del Consiglio Comunale di

Marco Polimeni

OGGETTO: SAFE CITY/INTERPELLANZA URGENTE AL SINDACO A RISPOSTA SCRITTA EX ART 30 REGOLAMENTO CONSIGLIO COMUNALE

I sottoscritti, nella qualità di consiglieri del Comune di Catanzaro, con il presente atto

-che con Delibera di Giunta Comunale N. 323 il Comune di Catanzaro ha deliberato di “indirizzare il comandante della Polizia Municipale dott. Giuseppe Antonio Salerno affinchè venga attuato tra la società Bunkersec Ltd, con sede in Weizman Center toer, 14 Weizman St., Tel-Aviv 64239, Israele e l’Amministrazione Comunale di Catanzaro, l’accordo per l’incarico di redigere, a titolo gratuito, il progetto ‘Safe City’ (denominato Città Sicura) unitamente al programma ‘Traffic control center’ di cui all’allegata richiesta”;

-che con Determinazione N. 2626 del 13/8/2013 il Dirigente della Polizia Municipale di Catanzaro ha accolto la richiesta avanzata dalla società israeliana e ha affidato alla stessa, a titolo gratuito, “l’incarico per lo studio, la programmazione economica e redazione del progetto Safe City (denominato Città Sicura) attraverso l’applicazione della tecnologia Data Center il quale prevede anche il programma ‘Traffic control center’ per mezzo del quale sarà possibile fornire sistemi di rilevazione automatica capaci di riconoscere le violazioni stradali, nonché, di segnalare eventuali furti auto”;

-che con la Delibera N. 57 del 8/3/2013 la Giunta Comunale di Catanzaro (Sindaco Sergio Abramo) ha deliberato di “1.approvare in linea tecnica l’allegato studio iniziale e offerta di bilancio (euro 23.180.000,00) così come predisposto dalla società Bunkersec, con sede in Weizman center Tower, 14 Weizman St., Tel-Aviv 64239, Israele; 2. Di dare mandato al Comandante della Polizia Municipale Gen. Dott. Giuseppe Antonio Salerno, di attivare i procedimenti necessari per il finanziamento dell’intervento presso i competenti uffici regionali; 3. Di subordinare ogni e qualsiasi successivo atto all’avvenuto incasso da parte della Regione Calabria della somma occorrente per la realizzazione; 4. Di rendere il presente atto immediatamente eseguibile, con separata ed unanime votazione all’uopo espressa, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del d.lgs. 267/2000 e s.m.i.”;

-che, in buona sostanza, il Comune di Catanzaro, senza investire il Consiglio Comunale, ha proceduto, con un atto della Giunta Comunale, che è organo politico e pertanto non competente, all’affidamento diretto (e senza alcuna selezione né gara pubblica) dell’incarico di videosorveglianza, che avrebbe comportato l’applicazione nella città di Catanzaro di 900 telecamere, alla società israeliana per l’importo esoso ed abnorme di euro 23.180.000,00;

-che le delibere di Giunta Comunale (con cui è avvenuto l’affidamento diretto e senza gara) sono state adottate dal Comune di Catanzaro e dal Sindaco Sergio Abramo;

-che avverso l’affidamento diretto e senza gara del servizio di videosorveglianza per l’importo di euro 23.180.000,00 alla detta società israeliana sono insorti cittadini e Associazioni i quali hanno depositato, per il tramite dell’Avv. Francesco Pitaro, un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro rilevando anche come non vi fosse alcuna esigenza per installare ben 900 telecamere nella città di Catanzaro;

-che a seguito del detto esposto/denuncia la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ha, pertanto, aperto un procedimento penale anche a carico del Sindaco Sergio Abramo;

-che con atto del 5/4/2019 la Procura della Repubblica, in relazione al detto procedimento penale, pur avendo accertato le ipotesi di reato, per come più avanti sarà detto, anche a carico del Sindaco, Sergio Abramo, ha chiesto al GIP l’archiviazione del procedimento per intervenuta prescrizione;

-che, più precisamente, nell’atto predetto la Procura della Repubblica ha affermato che “Da un’attenta analisi della convenzione stipulata emergeva che, pur essendo l’incarico di studio del progetto di tipo gratuito, tuttavia l’art. 6 del predetto prevedeva che condizione essenziale per l’affidamento era che, in seguito alla preliminare fase di studio, la realizzazione concreta del progetto, consistente nella pratica acquisizione ed installazione dei dispositivi di sicurezza urbana, venisse affidata proprio alla Bunkersek Ltd. In altre parole, dalle verifiche svolte era possibile rilevare che – se la convenzione tra l’ente locale atteneva ad un impegno solo di studio preliminare e senza costi per il Comune – di fatto, però, la sua stipula vincolava ipso iure il Comune ad affidare successivamente l’effettiva realizzazione del progetto all’impresa israeliana. Cio’ ovviamente sarebbe avvenuto in evidente spregio del piu’ elementare principio operante nell’affidamento di commesse pubbliche ed identificabile nel principio della gara tra piu’ imprese partecipanti e nell’aggiudicazione finale all’impresa che offra le condizioni piu’ vantaggiose. infatti la creazione di un automatismo tra l’affidamento a titolo gratuito dello studio del progetto ed il successivo affidamento a titolo oneroso della sua realizzazione alla medesima impresa israeliana, di fatto, avrebbe tagliato fuori tutte le eventuali altre imprese potenzialmente interessate alla commessa. Emergeva dagli atti, inoltre, che in data 8.3.2013 la giunta comunale, composta da Abramo, Esposito, Belmonte, Cavallaro, Lo Giudice, Lo Monaco, Merante e Mungo, odierni indiagati, approvavano la delibera n. 57. la stessa prevedeva l’approvazione a ‘titolo gratuito’ della convenzione gia’ intercorsa tra il salerno ed il saladino. invero anche tale delibera appariva viziata da una grave anomalia. infatti il sindaco e gli assessori, in sede di approvazione della convenzione, accoglievano l’affidamento di incarico del progetto di studio, ma, unitamente a questo – ed in virtu’ dell’automaatismo sopra descritto tra incarico gratuito di studio ed incarico oneroso di realizzazione – impegnavano economicamente il comune senza rispettare la procedura di gara pubblica. dunque, i componenti della giunta, in sede di approvazione, di fatto, affermavano il falso, approvando expressis verbis il conferimento di un incarico di studio ‘gratuito’, ma, di fatto, omettendo di dichiarare il contestuale conferimento dell’incarico a titolo ‘oneroso’ di realizzazione del progetto”;

-che, in buona sostanza, per come si evince dall’atto della Procura della Repubblica, gli organi inquirenti hanno accertato a carico di tutti gli indagati, tra cui il Sindaco Sergio Abramo, i “reati p. e p. dagli artt. 110, 56-323, 56-479 c.p.” salvo chiedere l’archiviaizone per il solo decorso del termine di legge;

-che, pertanto, in relazione al megaprogetto proposto dalla società israeliana e all’affidamento diretto e senza gara alla stessa del progetto di videosorveglianza per euro 23.180.000,00, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ha ravvisato ed accertato a carico di tutti gli indagati, tra cui l’attuale Sindaco Sergio Abramo, ipotesi di reato;

-che, del resto, non può non vedersi la condotta antigiuridica del Sindaco Sergio Abramo che ha proceduto, insieme agli altri, all’attribuzione diretta e senza gara del mastodontico progetto di videosorveglianza per euro 23.180.000,00 in favore della società israeliana;

-che la condotta antigiuridica di Sergio Abramo, accertata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, è grave e si pone in contrasto con i più elementari principi sui cui fonda e si deve fondare la condotta della pubblica amministrazione e degli organi politici e di vertice nell’attribuzione di incarici e servizi e lavori;

-che tutto ciò è ancor più grave se solo si pensa che Sergio Abramo, nei cui confronti la Procura della Repubblica ha accertato gravi ipotesi di reato poste in essere nell’esercizio del suo ruolo di Sindaco, è, ancora oggi, Sindaco del Comune di Catanzaro;

-che le conclusioni rassegnate dalla Procura della Repubblica costituiscono il risultato di una indagine, svolta dalla Questura di Catanzaro/Digos, attraverso cui sono state confermate le anomalie e illegalità commesse dagli indagati in relazione all’affidamento diretto e senza gara del mega appalto alla detta società israeliana;

-che, del resto, per come si evince pure dalle risultanze della Digos il progetto “Safe City” è stato da sempre un “pallino fisso” di Abramo indicato dallo stesso nelle linee programmatiche sia nel Maggio del 2012 sia nelle successive linee programmatiche del 2013;

-che non può non vedersi, pertanto, il “rischio” che incombe sul Comune di Catanzaro il cui Sindaco, Sergio Abramo, si è macchiato di condotte che sono state fortemente censurate dalla Procura della Repubblica che ha ravvisato a carico di Abramo ipotesi di reato con riferimento all’attribuzione diretta e senza gara ad una società israeliana di un progetto di videosorveglianza per euro 23 milioni.

Tutto ciò premesso, i consiglieri istanti, ex art. 30 del Regolamento del Consiglio Comunale di Catanzaro

Che il Sindaco del Comune di Catanzaro, con Urgenza, e, pertanto, entro il termine di 10 giorni dal deposito della presente, con riferimento ai fatti esposti nel presente atto e alla condotta tenuta dal Sindaco Sergio Abramo e alle ipotesi di reato accertate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, in relazione all’affidamento diretto e senza appalto del progetto di videosorveglianza ad una società israeliana per l’importo di euro 23 milioni, voglia rispondere per iscritto chiarendo la propria posizione e spiegando i motivi della propria condotta e quali siano, in merito ai fatti esposti, i suoi intendimenti.

L’interpellanza è Urgente e alla presente deve essere data risposta per iscritto nel termine di dieci giorni e ciò perché dagli atti della Procura della Repubblica si evince una grave e illegale condotta posta in essere dal Sindaco Sergio Abramo.

Distinti saluti

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