Salute mentale in Calabria, il decalogo per superare l’emergenza (VIDEO)

Esperti in materia sollecitano le istituzioni pubbliche, regionali e locali, a prendere iniziative immediate indicando le azioni da intraprendere

Nella sla verde della Cittadella regionale, a Catanzaro, si è tenuto il convegno “Per una tutela della salute mentale a misura di persona – Costruiamo insieme le Reti Sociosanitarie”. Al termine dei lavori, alcune osservazioni ricapitolative hanno immortalato lo stato dell’arte.

“È bene innanzitutto ricordare il senso dell’iniziativa di oggi, – si legge in una nota dell’ache può essere individuato nel principio di sussidiarietà, di cui parla l’art. 118 c. 4 della nostra Costituzione. Si tratta di quel principio che chiama le istituzioni pubbliche non solo a riconoscere, ma addirittura a favorire “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”. Tutto il lavoro che è stato necessario per preparare questo incontro è perciò interpretabile come esercizio di cittadinanza attiva, su un terreno delicatissimo come quello della salute mentale”.

Decalogo salute mentale in Calabria

I contributi che sono stati offerti hanno posto alcune questioni che sollecitano le istituzioni pubbliche, regionali e locali, a prendere iniziative immediate almeno sui punti che seguono.

1.Nella nostra Regione non è più rinviabile l’adozione di un Piano d’azione Regionale per la Salute Mentale, ispirato ai principi della centralità della persona, della deistituzionalizzazione, della domiciliarità degli interventi, della presa in carico comunitaria e territoriale, e fondato sulla lettura accurata dei bisogni di salute mentale sul nostro territorio superando la mentalità “ospedalocentrica” e istituzionalizzante finora prevalente, dando priorità agli interventi socio-sanitari di prossimità domiciliari e territoriali. In questa prospettiva, tale strumento potrebbe permettere di uniformare e riorganizzare la rete dei servizi che, ancora oggi, presenta criticità enormi in relazione alla capacità di adottare efficaci programmi individuali di abilitazione, riabilitazione, formazione e integrazione sociale e lavorativa delle persone prese in carico. Il Piano andrebbe definito anche nella prospettiva di mettere a regime ed utilizzare al meglio le risorse provenienti dal PNRR e dai fondi europei dedicati.

2. È altrettanto urgente dare applicazione alle norme che da più di venti anni prevedono l’integrazione socio-sanitaria, in modo da ovviare a questo ingiustificabile ritardo e da rendere così concretamente praticabili i percorsi di co-progettazione interistituzionale degli interventi, anche nell’ambito della salute mentale.

3. Si propone inoltre la costituzione di un tavolo tecnico, che accompagni e verifichi la sperimentazione del budget di salute, nei territori in cui ci siano le condizioni per poterla avviare. Nelle regioni in cui tale dispositivo viene puntualmente impiegato per sostenere i piani terapeutico-riabilitativi individualizzati, esso permette, di migliorare la qualità della vita delle persone interessate e di conseguire obiettivi di reale deistituzionalizzazione, senza oneri ulteriori per le finanze pubbliche.

4, L’introduzione in via sperimentale del budget di salute dovrebbe essere accompagnata da altri interventi necessari, come: a) la creazione di strutture intermedie per l’avviamento all’autonomia personale e abitativa; b) il rafforzamento su tutto il territorio delle équipe dedicate alle attività di recovery ed empowerment nei centri diurni, assicurando la dotazione adeguata di risorse economiche per il loro funzionamento.

5. Si sottolinea l’urgenza di assumere iniziative finalizzate a mettere a regime il personale tramite i Piani del fabbisogno, al fine di rafforzare i Dipartimenti di Salute Mentale e, contestualmente, organizzare una formazione continua specifica.

6. Uno degli ambiti in cui è più drammaticamente evidente la conseguenza della forte carenza di personale è quello della Neuropsichiatria infantile: la Calabria è priva di una U.O.C. ospedaliera (con notevoli conseguenze sul piano della mobilità passiva). Sarebbe pertanto urgente allestirne almeno una, così come sarebbe fondamentale rafforzare le unità operative neuropsichiatriche infantili territoriali.

7. Si richiama l’importanza di istituire (ove non presente) e di valorizzare il ruolo della Consulta dei Dipartimenti di salute mentale, con il compito di orientare, con funzioni propositive, le politiche del dipartimento.

8. Si evidenzia il ruolo delle amministrazioni locali per lo sviluppo dei servizi di prossimità e di supporto all’assistenza domiciliare; in questa prospettiva, diventa fondamentale la valorizzazione delle famiglie e dei caregiver, e delle loro esperienze.

9. Si invitano le istituzioni competenti ad assumere l’impegno ad aprire il REMS di Girifalco e, contestualmente, di attuare percorsi di presa in carico condivisa sociosanitaria per pazienti con disturbi psichiatrici autori di reato, sia con misura di sicurezza in REMS che presso strutture residenziali psichiatriche, oltre che con misure diverse, finalizzate al reinserimento sul territorio, potenziando i Centri di Salute Mentale e stimolando la crescita di un privato sociale altamente qualificato.

  1. Si sollecita, infine, l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente per la salute mentale presso il competente dipartimento. A questo tavolo potrebbe essere conferito il mandato di preparare il Piano Regionale (vedi punto 1).
  2. 11.Si richiede l’approvazione dell’Intesa Stato Regioni del 4 agosto 2021 sul Documento “Linee di indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali volti al rafforzamento dei Dipartimenti di Salute mentale regionali”. Questa intesa assegna alla Calabria 2.115.961 euro.

    Nuovi percorsi della salute mentale

    I punti di questa sintesi potrebbero rappresentare una piattaforma su cui tentare di costruire in forma partecipata percorsi nuovi, nell’ambito della rete dei servizi riguardanti la salute mentale. Da parte loro, i gruppi e le organizzazioni che hanno organizzato questa conferenza si impegnano ad organizzare un presidio civico permanente, finalizzato a tenere viva l’attenzione sui temi di cui si è discusso e sulle proposte che ne sono derivate, ad alimentare il dibattito, a sollecitare l’attivazione delle istituzioni competenti, fino a quando non saranno date le risposte necessarie.

    Occhiuto: “Pronti per Piano operativo regionale”

    “È una buona cosa che le organizzazioni del Terzo Settore e le associazioni che si occupano di salute mentale si confrontino con il Commissario della Sanità per dare dei contributi da integrare nel Piano operativo regionale. Parliamo di associazioni che vivono in prima linea la necessità di potenziare il bisogno di salute dei cittadini calabresi e possono offrire un contributo reale. Noi siamo pronti per presentare il nostro Piano operativo; lo faremo al prossimo Tavolo Adduce, e sarà arricchito anche dalle indicazioni provenienti da organizzazioni come la Comunità Competente”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo alla prima conferenza regionale su “Salute mentale e welfare di comunità” che si è svolta nella Cittadella regionale di Catanzaro. “Sulla Salute mentale – ha aggiunto Occhiuto – noi dovremo fare un grande investimento, perché due anni di pandemia hanno determinato problemi che vanno affrontati con grande determinazione da parte del sistema sanitario regionale, e noi vorremmo dimostrare che la Calabria è tra le regioni più virtuose”.

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