“Quel braccio teso, il candidato a sindaco di Vibo valentia Maria Limardo prova a giustificarlo come una goliardata. Una goliardata come lo era l’olio di ricino, il manganello, il confino coatto, la violenza e la guerra che quel saluto rievocano con forza. Come darle torto: per un ventennio gli italiani si sono divertiti un mondo per le gesta goliardiche di un regime dittatoriale”. E’ quanto afferma il presidente provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Vibo Valentia, Silvestro Scalamandrè, dopo che il candidato a sindaco per il centrodestra, Maria Limardo, ha fatto il saluto romano nella sede di Fratelli d’Italia nel corso di un incontro pubblico aperto alla stampa alla presenza di Caio Mussolini, pronipote del duce Benito Mussolini, e candidato alle elezioni Europee.
L’Anpi ritiene “quanto mai offensivo ed oltraggioso il gesto che l’affermazione fatta dalla candidata a sindaco Maria Limardo che considererà la sua eventuale elezione democratica una pura e insignificante formalità. Un insulto alla democrazia – sostiene l’Anpi – che indigna e preoccupa perché segnale tangibile di una destra che sempre più si connota come antagonista della Repubblica nata dalla Resistenza e come nemica della Costituzione”.
L’Anpi ritiene “quanto mai offensivo ed oltraggioso il gesto che l’affermazione fatta dalla candidata a sindaco Maria Limardo che considererà la sua eventuale elezione democratica una pura e insignificante formalità. Un insulto alla democrazia – sostiene l’Anpi – che indigna e preoccupa perché segnale tangibile di una destra che sempre più si connota come antagonista della Repubblica nata dalla Resistenza e come nemica della Costituzione”.
redazione Calabria 7