Il ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini a Catanzaro. Oggi, alle 14 in piazza Prefettura, il leader della Lega sbarcherà nel capoluogo della regione Calabria, dove certamente sarà accolto con grande entusiasmo dai suoi estimatori, ma che allo stesso tempo troverà chi lo contesterà.
Il disappunto di chi non condivide la linea politica ed il pensiero di Salvini sarà espresso in città attraverso striscioni esposti sui balconi, iniziativa chiesta via social dagli oppositori del ministro, alla quale diversi aderiranno.
Il disappunto di chi non condivide la linea politica ed il pensiero di Salvini sarà espresso in città attraverso striscioni esposti sui balconi, iniziativa chiesta via social dagli oppositori del ministro, alla quale diversi aderiranno.
Uno dei primi ad esprimere la propria contrarietà è stato il noto artista catanzarese Enzo Colacino, che con il suo striscione dice molto del suo pensiero in merito al vicepremier (in foto lo striscione appeso al suo balcone).
Questione di libertà di espressione, certo. Come detto c’è chi contesta, ma non mancheranno coloro che osanneranno il leader della Lega a Catanzaro.
Nel rispetto di ogni pensiero ed ogni considerazione in merito, la questione che andrebbe affrontata molto seriamente, non è tanto quanto sarà acclamato o contestato Salvini a Catanzaro.
Perché la maturità politica e l’azione che ne scaturisce andrebbe misurata su un altro fattore. Se Salvini, infatti, vorrà apparire più credibile ai catanzaresi, ai calabresi ed un poco di più a tutti gli italiani, da ministro dell’Interno, una sola tappa sembrerebbe obbligatoria e non si tratta di piazza Prefettura.
Salvini vada in viale Isonzo e nella zona sud del capoluogo. Vada a vedere i luoghi dove la criminalità si annida nel capoluogo di regione, strade e vie dove la dignità umana è stata dimenticata e messa da parte dalla politica locale, ma per la quale quella nazionale, in questo caso del Governo, sembra mostrare totale indifferenza.
Vada a viale Isonzo Salvini, là dove proprio ieri una nonna ha ceduto eroina alla nipote di dodici anni ed è stata arrestata per questo. Vada nel luogo dove le forze dell’ordine, nonostante sforzi enormi e rischi elevati, combattono quotidianamente per contrastare un fenomeno che da decenni è sfuggito di mano.
Vada a vedere i cumuli di rifiuti, il degrado, l’illegalità che si nota ad occhio nudo. Se Salvini facesse tappa a viale Isonzo, proprio lui che ha sempre annunciato pugno duro contro l’illegalità, allora sì che apparirebbe più credibile.
Passare da Catanzaro, raccontare di quanto sia forte il Governo, chiedere il voto per cambiare le cose in Europa, senza fare un sopralluogo a viale Isonzo, significa prendere in giro i catanzaresi.
Negli anni addietro la Lega ha condannato e discriminato spesso la Calabria. Lo fa ancora oggi. Ecco perché per essere credibili non basterà annunciare un cambiamento, proclamare la lotta alla ‘ndrangheta e millantare di essere i più bravi.
Vada a viale Isonzo Salvini, vada nel quartiere Germaneto e vada nei quartieri a sud della città. Là, molto probabilmente, si accorgerà che a dettare le regole in quei luoghi non è lo Stato. Comanda chi opera e diffonde illegalità. Forse, Matteo Salvini, guardando in faccia la realtà, si sentirà meno spavaldo e meno convinto che sia tutto facile.
A parole lo sarà pure, ma nei fatti il ministro dell’Interno dovrà fare molto di più che comunicare la sua forza. La dimostri. Perché altrimenti a Catanzaro saranno davvero in pochi a credergli.
Alessandro Manfredi – direttore responsabile