di Sergio Pelaia – “Ormai è un calabrese, lo abbiamo sempre con noi”. Se questa circostanza rappresenti o meno una fortuna lo valuteranno gli stessi calabresi, ma la frase con cui il coordinatore regionale della Lega Giacomo Saccomanno accoglie Matteo Salvini a Caraffa di Catanzaro fotografa senza dubbio il registro che il Carroccio ha impresso alla campagna elettorale per le Regionali. Si punta tutto sul leader, che è sempre affiancato dalla diarchia composta dallo stesso Saccomanno e dal facente funzioni Nino Spirlì, ma che attira sempre e solo su di sé le attenzioni, benevole o meno, del popolo calabrese.
La politica in tv e “l’Italia più vera”
La politica in tv e “l’Italia più vera”
Il nuovo mini tour partito stamattina dalla comunità arbëreshë del Catanzarese e che in giornata lo porterà nel Crotonese e poi a Corigliano Rossano conferma questa impostazione. Salvini arriva in piazza accompagnato dal sindaco Antonio Giuseppe Sciumbata, chiede di abbassare la musica per lui troppo alta, stringe mani e viene introdotto da Saccomanno e da Spirlì con frasi tanto brevi quanto adulatorie. Poi prende la parola e si dice “orgoglioso” di essere nella provincia meridionale profonda e non nelle grandi città perché “è l’Italia più vera, più sana”. Lui, politico che imperversa in tutte le reti, dice che non ce la fa “a guardare la politica in tv perché mi viene la depressione”. Poi parla dell’accoglienza e dell’integrazione che “qui c’è da qualche secolo” e loda le comunità albanesi che “spesso sono le più integrate e generose”.
“Lasciamo l’euro agli albanesi”
Ecco, è anche questa una caratteristica salviniana: lo stesso paradigma applicato ai meridionali, prima vituperati e ora blanditi alla ricerca di voti, tocca anche agli albanesi. Sui social network restano immortalate un paio di perle sull’Albania in relazione alla candidatura a entrare nell’Ue: “Alla faccia di storia ed economia… No a un’Europa supermercato!”. E ancora, se il “capo dell’Unione europea”, che all’epoca era Barroso, annunciava che “il futuro dell’Albania è in Europa”, Salvini commentava: “Bene, siamo a posto! Proposta: lasciamo questa Europa e questo euro agli albanesi… e usciamo noi! Cosa ne dite?”. A distanza di pochi anni Salvini si dice fiero di parlare in una piazza intitolata a Giorgio Castriota Scanderbeg, un “patriota della civiltà europea, cristiana, libera e moderna”, e aggiunge che le comunità albanesi in Italia “sono qualcosa di unico”.
Salvini ora è “free vax”
Non stupisce nemmeno la giravolta con cui ripete che “non avrà pace fin quando ogni calabrese che è dovuto andare via possa tornare in questa terra straordinaria”. Salvini la conosceva poco ma “più la conosco e più ci vengo”, sempre “in punta di piedi” e “senza fare mille promesse” perché vede “ragazzi che hanno voglia di lavorare e che non chiedono aiutini e redditi a caso”. L’unico problema, ribadisce con una battuta ormai consumata, è che è a dieta e “la Calabria è il posto più sbagliato per essere a dieta”. Seguono indicazioni sul percorso da seguire per i selfie. Poi ai cronisti dice che lui è “per la libertà, free vax: ognuno della sua salute è libero di occuparsi come vuole”. “Io – ha proseguito Salvini – ho fatto una scelta, libera, consapevole, mi sono vaccinato, ma adesso smettiamola con le tifoserie”. E il vaccino obbligatorio “è fuori discussione, non esiste in nessun paese occidentale”.
Salvini: “Non facciamo concorrenza a Forza Italia. I miei avversari sono De Magistris e il Pd”